Incidente aereo di Sibari: i primi dettagli sulla dinamica dell’evento costato la vita a Greppi e Savio

Il piccolo Aviamilano P19 "Scricciolo" è precipitato pochi minuti dopo il decollo forse per un'avaria al motore

Un modello di Aviamilano P19 "Scricciolo" del tipo su cui volavano Greppi e Savio

Proseguono le indagini protese a fare chiarezza sull’incidente avvenuto mercoledì mattina a Cassano allo Ionio dove hanno perso la vita Tonino Greppi, 68 anni, e Roberto Savio, 66 anni, vercellesi, storici soci dell’Aero Club cittadino. Secondo quanto riferisce il sito calabrese www.lacnews24.it, il velivolo, un piccolo Aviamilano P19 “Scricciolo”, si è alzato dall’avio superficie di Sibari alle 10.30 di mercoledì: un breve tragitto di circa 2 chilometri poi, improvvisamente, forse per un’avaria al motore, la perdita di quota, lo schianto a terra, le fiamme, il P19 distrutto e i corpi carbonizzati. Il boato è stato udito dai residenti che hanno subito chiamato i soccorsi.

Le due vittime erano partite da Vercelli tre giorni prima, una breve tappa intermedia a Terni, per poi muoversi alla volta di Sibari. Qui sono atterrati presso l’avio superficie Fly di Sibari dove hanno parcheggiato il mezzo aereo.

Tre giorni di permanenza delle vicinanze e poi la ripartenza programmata per mercoledì mattina. I due amici e appassionati di volo tornano alla struttura di Sibari, procedono alle operazioni di rifornimento di carburante e, subito dopo, decollano. Pochi istanti in volo, a media quota, e il velivolo precipita nell’area rurale di Murate.

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo e nominato un perito per i rilievi del caso. Indagano i carabinieri della tenenza di Cassano e della Compagnia di Corigliano Rossano oltre all’Enac.

I corpi nel frattempo sono stati ricomposti nelle bare zincate e trasferiti presso l’obitorio del cimitero di Cassano. Incertezza per ora sulla possibilità di effettuare l’esame autoptico, considerato che i due sono morti carbonizzati.