Insediata la nuova amministrazione provinciale
Seduta di insediamento senza sorprese quella di lunedì per l’amministrazione provinciale guidata da Carlo Riva Vercellotti. In un clima disteso solo a tratti reso un po’ più ruvido dalle inevitabili divergenze tra maggioranza e minoranza sulle primissime nomine della legislatura, la riunione è scivolata via chiudendosi prima delle 12 nonostante oltre mezz’ora di ritardo nell’avvio dei lavori previsti per le 9.30. In poco più di venti giorni dalla vittoria elettorale del 30 giugno scorso, Riva Vercellotti ha dunque chiuso il cerchio e presentato la sua compagine di governo. I nomi sono quelli che già erano stati ampiamente preannunciati nei giorni scorsi: Davide Gilardino e Gilberto Canova per il Pdl, Massimo Basso e Angelo Dago per la Lega e Maria Cristina Cossu per l’Udc che, pur non avendo ottenuto l’elezione di nessun consigliere ottiene il massimo dalla scelta politica di apparentarsi con il centro destra al secondo turno. Quasi scontati i nomi, l’interesse del folto pubblico e degli osservatori politici presenti in Sala delle Tarsie si è dunque concentrato sulle deleghe distribuite da Riva Vercellotti ai suoi collaboratori: a Basso l’incarico più “pesante”, quello di vice presidente oltre che di assessore al bilancio e alla viabilità, dopo l’esponente nel carroccio nelle “gerarchie” della giunta viene l’ex sindaco Pdl di Santhià, Canova, che porta a casa la delega che garantisce maggior visibilità, quella ai lavori pubblici, al collega di partito, il giovane emergente Gilardino, un altro “dicastero” di prima grandezza per un territorio come quello Vercellese, l’agricoltura e l’ambiente, per il leghista “storico” Dago sono arrivati invece i trasporti e la protezione civile, infine alla Cossu, unica donna in giunta 12 anni dopo Raimonda Bresciani, le deleghe alla formazione all’università.
Il varo della giunta è stato preceduto dalla nomina del presidente del consiglio provinciale. Un po’ a sorpresa è arrivata la conferma sullo scranno più alto di Sala delle Tarsie di Pietro Bondetti, della Lega Nord, che l’ha spuntata sul favorito della vigilia, Gian Mario De Maria (Pdl). Che un po’ di tensione vi fosse in casa centro destra su questa partita è dimostrata dal fatto che, alla fine, Bondetti ha raccolto solo 11 voti sui 12 dei quali la maggioranza dispone. A De Maria è andata la vice presidenza del consiglio. Su questa nomina da registrate anche le proteste, peraltro garbate, della minoranza che, per bocca di Luigi Bobba, ha sottolineato come, vista la vittoria di stretta misura di Carlo Riva Vercellotti, sarebbe stato un segnale di sensibilità politica e istituzionale se almeno una delle due cariche di punta di Sala delle Tarsie fosse stata assegnata al centro sinistra.
Nella parte finale della seduta si è sviluppato un breve dibattito sulla relazione programmatica del presidente in cui sono intervenuti diversi esponenti di maggioranza e opposizione.