L’acqua, le risaie, i cambiamenti climatici: un convegno dell’Ucid

Confronto in Ovest Sesia tra Ottavio Mezza, Giuseppe Sarasso e l'ex ministro Gian Luca Galletti

Il saluto dell'Arcivescovo al convegno Ucid

A quattro anni dalla pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”,  la sezione vercellese dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti ha proposto, giovedì 4 aprile al Parlamentino dell’Ovest Sesia,  la tavola rotonda “Il mare a quadretti e la cura della casa comune”.

«Un’occasione – come ha spiegato in premessa la presidente dell’Ucid Adriana Sala Breddo – per approfondire e riflettere sui possibili sviluppi della nostra agricoltura, tenendo conto dei cambiamenti climatici, con le  implicazioni ambientali, sociali, economiche che costituiscono una delle principali sfide del nostro tempo».  

I lavori sono stati aperti dall’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, che è partito proprio dal messaggio della “Laudato Sì” e dal richiamo del Papa a un’approccio ecologico “integrale”.

Nel merito del tema del convegno sono intervenuti, moderati dal direttore del Corriere eusebiano Luca Sogno, il presidente di Ovest Sesia Ottavio Mezza, l’agronomo e accademico dell’agricoltura Giuseppe Sarasso, e l’ex ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.

Mezza ha parlato dei problemi legati alla siccità e degli sforzi che i consorzi irrigui stanno conducendo per ottimizzare la poca acqua caduta: «Stiamo vivendo una fase difficilissima che, a memoria, non si ricorda dal lontano 1965 quando l’assenza di precipitazioni rese impossibile la raccolta del riso. Per questo abbiamo chiesto ai risicoltori di “tornare all’antico” anticipando la sommersione delle risaie».

Sarasso, con l’ausilio di slide molto chiare e interessanti, ha proposto un excursus storico sulle dinamiche demografiche del pianeta intrecciate con le tecniche e le modalità di sfruttamento delle risorse agricole disponibili: «E’ necessario lasciare da parte gli approcci ideologici e investire su pratiche di produzione alimentare che siano sostenibili per un pianeta sempre più sovraffollato».

Le conclusioni sono state tratte dall’ex ministro Galletti che ha fatto riferimento alla sua esperienza anche in contesti internazionali come la grande conferenza sul clima tenutasi nel dicembre 2015 a Parigi: «In quella occasione, per la prima volta, 193 Paesi si sono accordati per adottare politiche comuni e coordinate per ridurre il riscaldamento globale del Pianeta. La spinta data dall’enciclica di Papa Francesco fu determinante per arrivare a quel risultato, certo non risolutivo, ma un passo avanti storico. Oggi i segnali di un ritorno a logiche “bilaterali” e “sovraniste” mettono a rischio la logica di Parigi ed è uno dei fattori che più ci deve preoccupare. Solo la collaborazione globale ci porta a soluzioni credibili».