Dopo l’emergenza si contano i danni e si pensa alla sicurezza del territorio
Passata l’emergenza meteo si passa alla fase, forse ancora più complessa, della verifica dei danni e degli interventi necessari per rimettere in sicurezza il territorio. Se ce una cosa, infatti, che la recente ondata alluvionale ha insegna è che la prevenzione (pulizia degli alvei, rafforzamento degli argini, manutenzioni) unitamente a un buon sistema di allerta, possono davvero evitare guai maggiori quando la forza della natura si scatena.
La forte ondata di maltempo che si è abbattuta sul Piemonte in questi giorni ha causato danni ingenti soprattutto al settore agricolo con perdite significative in termini di produzioni e terreni, con anche disagi alla circolazione nelle frazioni, nelle borgate e nelle aree montane.
«Chiediamo alla Regione di convocare urgentemente un tavolo di crisi – afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – che analizzi le perdite e le criticità che le nostre imprese sono costrette ad affrontare in questo momento. Oltre alla valutazione poi, servono azioni e interventi rapidi a sostegno degli imprenditori».
«I nostri tecnici hanno già effettuato un primo monitoraggio – sottolinea Bruno Rivarossa Delegato Confederale – dal quale sono emersi, per effetto dell’ingente quantità di pioggia, perdite di migliaia di ettari di terreno, di serre ed allevamenti distrutti dalle inondazioni in una vasta area che spazia dal cuneese al torinese, dall’alessandrino all’astigiano fino all’alto Piemonte. Continueremo – conclude Rivarossa – a monitorare la situazione per arrivare a determinare l’ammontare complessivo dei danni e prevedere le formule idonee a sostegno delle nostre imprese».
Tra le dichiarazioni del post-alluvione si registra anche quella del vescovo della Diocesi di Alessandria, mons. Guido Gallese, un territorio particolarmente colpito dalla piena del Tanaro.
«Ringrazio Dio – scrive mons. Gallese – per il fatto che il Tanaro non sia straripato scongiurando danni e dolore per tante persone. Un grazie di cuore al Prefetto, al Sindaco e a quanti hanno allertato e fatto evacuare le zone a rischio e a coloro che hanno monitorato la situazione nel corso delle ore in cui si temeva il peggio. Un grazie a “Orti Sicuro” che dall’oratorio della parrocchia degli Orti teneva aggiornate tante persone sull’evolversi degli eventi, donando sicurezza a chi temeva. Ho ancora negli occhi la tragedia dell’alluvione di Genova, un anno prima di venire qua, come sono certo gli Alessandrini avranno una viva memoria dell’alluvione del ’94: che il Signore ci liberi da questi eventi calamitosi. Sono vicino a coloro che hanno avuto danni negli allagamenti nei dintorni dei fiumi. Chiedo ai fedeli di essere vicini a chi ha bisogno in qualche modo di aiuto».
E i prossimi giorni che tempo ci attende? «I venti umidi responsabili della recente ondata di maltempo tendono ad attenuarsi e così il tempo volge verso un miglioramento dopo le ultime piogge – dirlo è il meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera, che aggiunge – Sarà una domenica discreta, nebbie permettendo, ma da lunedì ci sarà un cambio di tendenza. Dopo le piogge alluvionali dei giorni scorsi arriverà una massa d’aria decisamente fredda dalla Scandinavia e l’Italia assaporerà un assaggio d’Inverno».
Successivamente un veloce impulso freddo in arrivo dalla Scandinavia attraverserà l’Europa centro orientale dove riporterà l’inverno; gli effetti si avvertiranno anche sulla nostra Penisola tra lunedì e martedì, seppur in maniera marginale. L’abbassamento delle temperature sarà sensibile su gran parte d’Italia, anche di 6-8°C rispetto a questi ultimi giorni. Il calo sarà più marcato su Alpi, dorsale e versanti orientali peninsulari. Il freddo sarà acutizzato dalla forte ventilazione di Bora e Tramontana. La perturbazione porterà anche qualche precipitazione in particolare sulle Adriatiche e al Sud con fiocchi di neve in Appennino anche sotto i 1000m su quello centrale.
Mercoledì ci sarà un miglioramento seppur rimarrà il freddo. «Il freddo si avvertirà in tal frangente durante le ore notturne sulle pianure del Centro Nord e nelle valli alpine dove saranno possibili delle gelate».