Raggiravano anziani con la truffa del “falso notaio”: arrestati

La Squadra Mobile di Vercelli sorprende in flagranza di reato una donna di origini bulgare e il suo complice

Nella giornata di martedì scorso, la Squadra Mobile della Questura di Vercelli ha arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata in concorso una donna, di origini bulgare ma cittadina italiana di 23 anni, con numerosi precedenti specifici per reati contro il patrimonio (truffa aggravata in concorso, rapina e furto con destrezza) e sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora nella città di Novara, ed un uomo, di 28 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona, e porto illegale di armi o oggetti atti ad offendere. L’arresto è stato effettuato a conclusione di un’articolata e mirata attività d’indagine e grazie all’intensificazione dei servizi finalizzati al contrasto e alla repressione delle continue truffe commesse ai danni di persone anziane.

I due abili truffatori, sfruttando il modus operandi del “falso notaio” hanno perpetrato una truffa ai danni di una donna anziana ottantenne. La vittima, in precarie condizioni di salute, è stata contattata telefonicamente da una donna che, fingendosi la nipote “Barbara”, asseriva di trovarsi in una situazione di grave difficoltà. La falsa nipote palesava alla nonna di trovarsi da un notaio e di avere bisogno immediatamente della somma di 4.000 euro, prospettandole una grave perdita economica nel caso in cui non avesse consegnato la somma in questione. Gli operatori di Polizia, già presenti sul territorio cittadino, ricevuta la segnalazione riuscivano ad approntare un immediato servizio di appostamento, all’interno e all’esterno dell’abitazione della vittima, per sorprendere i truffatori sul fatto. Pochi minuti dopo giungeva sul posto un’autovettura dalla quale veniva vista scendere la donna. Quest’ultima si dirigeva verso l’abitazione dell’anziana e, dopo avere ritirato la busta contenente oggetti di bigiotteria, veniva arrestata dal personale della Squadra Mobile nascosto nel giardino della casa. Nel frattempo, le due pattuglie della Polizia di Stato appostate all’esterno dell’abitazione riuscivano a bloccare anche l’uomo, conducente dell’autovettura e complice della donna. Sono in corso approfondite indagini per verificare la responsabilità dei due indagati in episodi similari commessi in questo territorio.

I due arrestati si trovano nel carcere di Billiemme in attesa dell’udienza di convalida.