Rimborsopoli del Piemonte: in appello l’accusa chiede 23 condanne

Tra i vercellesi coinvolti gli ex consiglieri regionali Alberto Cortopassi e Paolo Tiramani (da poco eletto deputato)

Secondo il sostituto procuratore Giancarlo Avenati Bassi, titolare dell’accusa nel processo d’appello per la Rimborsopoli piemontese, gli ex consiglieri regionali accusati di peculato sono tutti da condannare. Compresi i 16 che, in primo grado, erano stati assolti. Quali giustificazioni ha addotto Avenati Bassi per modificare, almeno parzialmente, le decisioni assunte in primo grado? Le sentenze d’appello e Cassazione sulla Rimborsopoli valdostana che, a suo dire, avrebbero ridefinito la natura dei meccanismi che regolavano il contributo al funzionamento dei gruppi consiliari e dunque richiedendo una diversa interpretazione rispetto ai livelli di responsabilità dei singoli protagonisti (gli ex consiglieri, appunto).

Come è noto sono due gli ex consiglieri regionali vercellesi coinvolti nella vicenda, Paolo Tiramani (assolto il primo grado ) e Alberto Cortopassi (condannato in primo grado),  per entrambi ora l’accusa chiede 2 anni e 4 mesi. Ricordiamo che, nel frattempo, Tiramani è stato eletto sindaco di Borgosesia e deputato per la Lega. La stessa richiesta (2 anni e 4 mesi di condanna) viene avanzata per il segretario regionale della Lega Riccardo Molinari (pure lui neo deputato della Lega) e l’ex presidente Roberto Cota, Federico Gregorio, Alberto Goffi, Roberto Demagistris, Giovanni Negro e Girolamo La Rocca. Per Lorenzo Leardi la richiesta è di 2 anni e 6 mesi, per Daniele Cantore 2 anni e 8 mesi, per Massimo Giordano, Michele Formagnana e Roberto Tentoni 2 anni e 9 mesi, per Augusta Montaruli 2 anni e 10 mesi (neo deputata di Fratelli d’Italia), per Rosanna Valle, Angelo Burzi e Massimiliano Motta 3 anni e 2 mesi, per Michele Dell’Utri 3 anni e 9 mesi, per Andrea Stara 4 anni e Michele Giovine 4 anni e 4 mesi. Per Maurizio e Sara Lupi chiesti 1 anni e 4 mesi.

Ovviamente queste sono le richieste dell’accusa. Ora si attende la sentenza.