Sopralluogo all’ospedale Covid allestito al Valentino: apprezzamento “bipartisan”
La struttura ha 455 posti letto, di cui 2 di terapia intensiva per l’eventuale stabilizzazione di pazienti, 6 di terapia semintensiva e 447 di degenza
«Questo sopralluogo era necessario perché la Commissione comprendesse il grande sforzo organizzativo e la capacità degli uomini e donne del Piemonte impegnati nel gestire questa maxiemergenza. Dobbiamo essere fieri dell’operato dell’apposito Dipartimento della Protezione civile che, con il supporto di tutti gli altri enti e associazioni, dalla Croce rossa all’Associazione nazionale Arma dei Carabinieri, e delle capacità dimostrate dalla Regione anche in questa occasione», ha dichiarato il presidente della quarta Commissione Alessandro Stecco.
Sabato mattina infatti la Commissione Sanità, alla presenza del vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso, ha svolto un sopralluogo all’Ospedale da campo per malati a bassa intensità allestito al Valentino, che sarà operativo da domani. La struttura – realizzata in soli undici giorni grazie anche all’aiuto della Croce rossa italiana e della Protezione civile di Trento – dispone di 455 posti letto, di cui 2 di terapia intensiva per l’eventuale stabilizzazione di pazienti, 6 di terapia semintensiva e 447 di degenza, da domani ospiterà un centinaio di pazienti a bassa intensità di cure provenienti in gran parte da altri Ospedali del Piemonte per contribuire a decongestionare i più affollati.
«Un ospedale da campo nell’area espositiva al centro di una metropoli occidentale non è cosa da tutti i giorni – ha dichiarato al termine del sopralluogo Mauro Salizzoni (Pd) – Alla Protezione civile, alla Croce rossa e a tutti gli operatori va il grazie del Consiglio regionale. Pensando a quanto avvenuto finora, finalmente vediamo un rimedio».
“In questo luogo – ha aggiunto Gianluca Gavazza, intervenuto per la Lega con Matteo Gagliasso – verrà usato per la prima volta il Field Hospital Emt2, l’unica struttura a livello nazionale certificata dall’Oms. Ve ne sono solo quattro in Europa e dieci nel mondo».
«Avremmo voluto che ciò non fosse stato necessario e che il Piemonte non necessitasse di questa opera – ha sottolineato Silvio Magliano (Moderati) – ma ciò che abbiamo visto questa mattina è la rappresentazione delle migliori capacità professionali della nostra Protezione civile e del nostro personale sanitario».
Guidati dal commissario dell’Unità di crisi Vincenzo Coccolo e dal responsabile dell’Area maxiemergenza e 118 Mario Raviolo, i commissari hanno visitato la struttura, che si estende su una superficie di 8 mila metri quadri e ospita uno degli Ospedali di emergenza Ent più articolati e all’avanguardia in Europa e nel mondo. Un’opera destinata a durare anche in seguito all’emergenza per decongestionare gli ospedali e per vaccinazioni.
Costituito in maniera modulare, l’Ospedale è fornito di aree per i servizi diagnostici, minilaboratori per esami e prelievi e apparecchiature per la radiologia toracica, oltre che di uffici amministrativi. Tra le sue peculiarità, spicca la possibilità di erogare ossigeno ad alti flussi da ogni posto letto grazie all’utilizzo di condutture in rame.
Il personale medico proviene in prevalenza dall’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino. Numerosi i neoassunti diplomati alla Facoltà di Scienze infermieristiche e i laureati alla Scuola di specializzazione in Medicina. Non mancano, poi, operatori sanitari e funzionari amministrativi. Protezione civile e Associazione nazionale Arma dei Carabinieri contribuiranno a coordinare gli ingressi mentre l’Asl Città di Torino ha seguito l’allestimento degli impianti e l’Asl To3, in tempi record, la fornitura dei farmaci. Una menzione particolare va a Intesa San Paolo che ha messo a disposizione le risorse per realizzare la struttura.