Stipendi dei manager Asl: le critiche dei sindacati
L’aumento dello stipendio dei direttori generali delle Asl e Aso Piemontesi, previsto da una delibera della Giunta Regionale a partire dal 1 gennaio 2017, ha comprensibilmente provocato polemiche e reazioni. Ma i toni sono diversi a seconda dei soggetti che commentano l’accaduto.
«In un contesto in cui in tutti gli ambiti della sanità si chiedono enormi sacrifici – dice Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri – in un momento in cui l’unica strategia pare quella di dover tirare la cinghia, in cui a causa della mancanza di fondi non si assumono gli infermieri in numero adeguato per sottostare al piano di rientro dai debiti, e si costringono i colleghi in organico alle aziende a turni massacranti per coprire le necessità di cura dei pazienti, l’aumento dello stipendio dei manager della sanità appare quanto mai inopportuno e impone che noi tutti si chieda alla Regione di rivedere immediatamente le sue posizioni».
Lo stesso Delli Carri annuncia iniziative d’informazione a tutti i dipendenti delle aziende sanitarie del Piemonte, perché comprendano la portata della decisione presa dalla Regione. «Quella stessa Regione che agli infermieri, e ai dipendenti in generale della sanità, continua a chiedere sacrifici – prosegue Delli Carri – e invece ai manager fa questa specie di regalo di Natale, con un aumento a partire da gennaio giustificato con l’incredibile scusa di non vederseli scippare da altre regioni».
Più cauta e circostanziata la presa di posizione dei sindacati regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil (Gianni Esposito, Daniela Volpato e Roberto Scassa): «L’equiparazione delle retribuzioni dei direttori generali a tutte le Regioni del Nord Italia deve andare di pari passo con un giusto riconoscimento anche del personale del comparto. Gli importanti processi di riorganizzazione che hanno coinvolto la nostra regione non possono prescindere da una serie di fattori che possono essere determinanti per raggiungere gli obiettivi prefissati. I dati evidenziano una situazione estremamente critica per quanto riguarda il personale sanitario con una forte contrazione delle assunzioni soprattutto del personale infermieristico e dell’assistenza».