Truffe ai cittadini: operazione della polizia
La Polizia di Stato, nel corso della costante e assidua attività di controllo del territorio, ha indagato in stato di libertà un uomo del 1971 di Brescia, per il reato di tentata truffa ai danni di un vercellese. Lo stesso risulta già indagato in stato di libertà da parte dei Carabinieri di Rosignano Monferrato (AL) per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla vendita, con raggiri agli anziani, di rilevatori di gas.
In particolare, lo scorso 11 dicembre, una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta presso un’abitazione sita in via Natale Palli, perché era stata segnalata la presenza di un uomo, il quale, dopo aver affisso i manifesti all’ingresso delle abitazioni, dichiarava che si rendevano necessari alcuni lavori di adeguamento dell’impianto a gas.
Uno dei condomini ha riferito di aver consentito all’uomo l’installazione di due rilevatori di gas a biossido di carbonio, dietro il pagamento della somma di 200 euro.
Nella stessa mattinata, sulla linea 113, una cittadina vercellese aveva segnalato di essere stata raggirata, consentendo l’installazione, da parte di un operaio specializzato, di un rilevatore di gas in casa, nella convinzione che fosse obbligatorio.
Contemporaneamente, la Guardia di Finanza segnalava di aver identificato altri due soggetti, con precedenti specifici di truffe agli anziani, i quali avrebbero indotto gli utenti a cambiare il tubo del gas in cucina ed installare i rilevatori del gas, dietro pagamento di ingenti somme di denaro.
Gli operatori hanno poi verificato che, nei giorni precedenti, una ditta bresciana aveva informato la Questura e le altre forze dell’ordine della presenza in città di suoi addetti, specializzati nella vendita di rilevatori di gas e nell’installazione di tubi di conduzione del gas. Tra i nominativi segnalati vi erano proprio quelli dei soggetti fermati dagli operatori della Squadra Volante e dai militari della Guardia di Finanza.
Dagli accertamenti effettuati, è emerso che nel corso della mattinata, B.M. ha incassato una somma pari ad euro 1.200 a danno di quattro vittime.
Inoltre, il truffatore era munito di un registratore, poi sottoposto a sequestro, sul quale erano impresse le fasi di incasso del denaro, quasi volendo dare la dimostrazione di non aver preteso i soldi bensì di averli incassati con l’accordo degli utenti.
Ciò che rende illegittima l’attività sono proprio le modalità con cui gli addetti si presentano agli utenti, asserendo di dover cambiare il tubo del gas e di dover installare i rilevatori, indicando queste operazioni come assolutamente necessarie ed obbligatorie, pena l’irrogazione di cospicue sanzioni.