Commercio: decollano i saldi invernali

Dal 5 via alle vendite scontate anche a Vercelli. Secondo Ascom le famiglie spenderanno in media 400 euro

Come in pressoché tutte le regioni italiane, anche in provincia di Vercelli i saldi invernali inizieranno giovedì 5 gennaio. Si tratta di un appuntamento di grande importanza per il settore, accompagnato nel nostro territorio dalla simpatica iniziativa targata Ascom, “Caccia alla Befana”. Secondo le stime di Confcommercio, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali, spenderà circa 400 euro per l’acquisto di capi di abbigliamento ed accessori; i saldi rappresentano quasi il 20% del fatturato annuo del settore.

«La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite – sottolinea Antonio Bisceglia, presidente di Ascom Vercelli – non hanno di certo favorito le vendite di capi d’abbigliamento della collezione autunno/ inverno. Anche a dicembre abbiamo dovuto fare i conti con un Natale all’insegna del risparmio e di molta prudenza negli acquisti. Inoltre, i margini delle imprese hanno subito un’ulteriore riduzione perché per sostenere consumi già deboli i commercianti, laddove possibile, hanno assorbito l’aumento dell’Iva dal 20% al 21% deciso quest’estate. Ora con l’avvio dei saldi confidiamo in una boccata d’ossigeno per le vendite». E sulla data unica di partenza dei saldi è perentorio il giudizio di Bisceglia: «La fruttuosa collaborazione tra la Federazione Moda Italia e le Regioni ha portato all’adozione su quasi tutto il territorio nazionale della data del 5 gennaio per l’inizio dei saldi, evitando, da un lato, spiacevoli diatribe e competizioni interregionali e, dall’altro, disordine, incertezze e un’anacronistica anarchia territoriale».

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Ascom Vercelli ricorda, come ogni anno, alcuni principi di base:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter del codice civile introdotto dal decreto lavorativo n. 24/ 2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazioni del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto ed il prezzo finale.