Sanac: dopo le offerte di acquisto di Dalmia e Rhi entro febbraio le procedure di cessione

La Sanac di Gattinara

È terminata giovedì scorso, 17 novembre, l’analisi della documentazione sulla manifestazioni di interesse per l’acquisizione di Sanac, il gruppo siderurgico con uno stabilimento anche a Gattinara. Le domande sono pervenute in vista dell’incontro con le Strutture  nazionali, regionali, territoriali delle Organizzazioni sindacali comprese le RSU di tutti gli stabilimenti in seno al Ministero delle imprese e del made in italy (nuovo Mise) già formalmente informato dalla struttura commissariale. 

Le operazioni di questo terzo bando –  pubblicato il 6 ottobre e scaduto il 7 novembre – saranno definite verso fine febbraio e il Ministero dello sviluppo economico con i Comitati di sorveglianza sono già stati coinvolti per seguire tutta la trattativa.

Come è ormai noto i plichi pervenuti sono di due grossi gruppi internazionali: 

DALMIA, unica azienda attendibile come partecipante al secondo bando ma che si è sfilata rapidamente per questioni legate alla tenuta occupazionale e al mantenimento di tutti i dipendenti in tutti e 4 gli stabilimenti. Naturalmente l’auspicio resta che in questo nuovo bando riservi altre prospettive;

RHI ITALIA SRL con con sede legale a Brescia (colosso internazionale tra i numeri uno a livello mondiale nel settore refrattario di cui però i commissari hanno comunicato alcune carenze relative al bando a livello documentale, per cui è stata sollecitata a integrare quanto prima). 

ACCIAIERIE D’ITALIA (che ha sempre rappresentato il maggior cliente di Sanac) non si è presentata al bando. D’altro canto era dificile immaginare diversamente dati gli ultimi accadimenti, a partire dal fatto che il colosso ora controllato da ArcelonMittal, non si è presentato alla convocazione del Ministero per discutere sul futuro di ex Ilva e considerando che Sanac è l’ennesima azienda esclusa dal suo indotto che non riceve più commesse da maggio 2021: una preoccupazione in più per il futuro del settore dell’acciaio in Italia. 

«Desta ulteriore preoccupazione il contesto internazionale – spiega Alan Orso Manzonetta, FILCTEM CGIL Vercelli Valsesia – che ha fatto rallentare la produzione dell’acciaio, compresa Gattinara che, ad esempio, ha dovuto posticipare l’accensione del forno a novembre. Detto questo è opportuno ribadire che Sanac è un’azienda sana e produttiva. Ha aumentato ancora le prospettive lavorative verso terzi dal 18% al 23% e la liquidità disponibile non dovrebbe destare preoccupazione fino alla conclusione delle fasi del bando.

Sulla vertenza culminata venerdì scorso, 11 novembre, con i presidi convinti davanti ai cancelli ha destato attenzione e manifestazioni d’impegno da parte di tutta la politica territoriale e alcuni parlamentari che da tempo avevano manifestato il loro appoggio. Se poi arrivasse qualche pagamento di quelli ingiunti, la situazione diventerebbe più agevole. Il 23 e il 30 novembre avranno luogo due udienze in tribunale a Milano per la discussione sui ricorsi pervenuti.

In conclusione: i lavoratori restano molto preoccupati dopo due bandi non sono andati a buon fine e questi timidi segnali positivi non cambiano una situazione  di incertezza. Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al Ministero per rivendicare il supporto delle Istituzioni e del Governo e non si esclude una nuova iniziativa sindacale a Roma. I lavoratori di SANAC e le loro famiglie hanno bisogno di certezze».  

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