Gattinara piange la scomparsa di Cristina Naldi

Caduta in una roggia con la mountain bike. L’autopsia chiarirà meglio la dinamica dell’accaduto

Sarà l’autopsia a stabilire con esattezza le cause della morte di Cristina Naldi, la donna di Gattinara morta a 42 anni dopo essere finita in una roggia con la mountain bike. Scomparsa venerdì, il corpo della donna è stato trovato la domenica di Pasqua dopo una serie di “battute” da parte di volotari e forze dell’ordine.

L’esame autoptico dovrà definire soprattutto se il decesso è avvenuto per annegamento oppure per un malore.

Le dinamiche dell’accaduto sembrano abbastanza chiare. Cristina Naldi, separata e residente in via Isonzo, è uscita venerdì mattina dalla sua abitazione per un giro in mountain bike, percorrendo la strada provinciale tra Gattinara e Rovasenda. Gli ultimi contatti telefonici risalgono alle 10, ora in cui, probabilmente, la donna è finita in acqua. Da quel momento, infatti, il telefonino risulta spento. Eppure quando i soccorritori hanno trovato il cellulare immerso nella roggia, c’era anche l’auricolare; segno che la donna aveva il telefonino acceso, anche solo per ascoltare della musica durante la pedalata. L’analisi dei tabulati telefonici non ha aiutato le indagini dei carabinieri.

Il cadavere di Cristina Naldi ha percorso diverse centinaia di metri lungo la roggia, spinto dalla corrente. Questo significa che, nonostante la corporatura minuta, il corpo della donna è passato attraverso più tubature poste sotto i ponticelli che si trovano sul corso d’acqua. La corrente ha avuto modo di lavorare per quasi tre giorni. I soccorritori, però, hanno trovato la salma in una posizione che di certo non permetteva il passaggio in un tubo, ma probabilmente un salto d’acqua o un cambio di corrente ha mosso gli arti del corpo ormai senza vita.

Del caso si sta occupando il magistrato Pier Luigi Pianta. La pista più probabile è quella dell’incidente. La salma era vestita di tutto punto e presentava soltanto una lesione sulla fronte, probabilmente causata da un urto contro la sponda in cemento di un ponticello. Non ci sarebbero quindi elementi per far pensare a un’aggressione anche perché la bicicletta non è danneggiata.

La caduta nella roggia potrebbe essere stata causata da una disattenzione, dallo spostamento d’aria di un mezzo pesante o da un urto con un veicolo. La strada per Rovasenda è stretta e poco trafficata ma sovente si incrociano auto a forte velocità. Ed è quanto potrebbe essere accaduto a Cristina Naldi venerdì mattina.