La truffa dello specchietto rotto dell’automobile approda anche nel Vercellese. Smascherati due giovani siciliani
Una coppia con un bimbo di 2 anni, mentre si trovava nel centro di Crescentino a bordo della propria autovettura, al momento dell’incrocio con altro veicolo proveniente dalla parte opposta, ha simulato con una manata l’urto del proprio specchietto retrovisore con quello dell’altro ignaro automobilista. L’uomo e la donna, immediatamente, hanno fatto inversione di marcia cercando di attirare l’attenzione dell’automobilista. La coppia ha provato a spiegare che nell’incrociarsi il conducente si era allargato troppo e aveva toccato e rotto il loro specchietto, appena cambiato del valore di 160 euro; il malcapitato automobilista si è detto subito detto stupito di non essersi accorto nulla, ma nonostante ciò domandava alla coppia di scambiarsi i dati assicurativi per risolvere l’incidente. Ecco, però, che l’uomo e la donna anziché “burocratizzare” l’episodio proponevano la riscossione immediata di 160 euro in contanti. Accettata la proposta, con la scusa di chiamare la moglie per avere il denaro concordato, il conducente chiamava i Carabinieri di Crescentino che in pochi minuti, attraverso i consueti accertamenti, hanno smascherato i due truffatori. Si tratta di due cugini provenienti da Noto (Siracusa), N.F. classe 1989 e C.F. classe 1988, denunciati immediatamente sul posto.
I militari dell’Arma ricordano a tutta la popolazione che se si dovessero verificare analoghe situazioni (anche relative a casi di persone che vogliono entrare in casa con pretesti vari, come per verificare l’oro o il denaro, bisogna chiamare immediatamente il 112, il numero unico emergenze)
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La settimana scorsa il responsabile dell’associazione “Pubblica Assistenza Croce di Santa Lucia Onlus”, con sede a Lignana, ha denunciato presso il Comando provinciale Carabinieri di Vercelli il furto di apparecchiature elettriche ed elettrodomestici, quali lavastoviglie, televisore lcd, un condizionatore d’aria mobile e altro materiale per un valore complessivo di circa 5 mila euro. Immediatamente i militari dell’Arma si sono messi al lavoro avviando le indagini del caso. Tramite servizi di appostamento, incrocio dei dati in possesso nelle banche dati e una verifica meticolosa delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dei comuni di Lignana e Vercelli, nell’arco di 48 ore i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del responsabile del furto, R.C. pregiudicato vercellese di 50 anni. Attraverso ulteriori investigazioni, gli stessi Carabinieri hanno potuto rinvenire tutta la refurtiva, già venduta a due persone di Vercelli. Il malvivente è stato denunciato all’Autorità giudiziaria con l’accusa di furto aggravato, mentre i “compratori” sono stati denunciati per incauto acquisto considerato che le modalità di vendita avrebbero dovuto insospettire circa la provenienza delittuosa del materiale. Nella giornata di lunedì 29 ottobre l’intera refurtiva è stata restituita all’associazione lignanese.