Per trent’anni ha vissuto in Italia con false generalità
I Carabinieri della Stazione di Crescentino hanno deferito alla Procura della Repubblica un cittadino di nazionalità rumena, ma da circa trenta anni residente in Italia, con molteplici accuse tra cui falso ideologico, possesso e fabbricazione di documenti falsi, sostituzione di persona. Il tutto è nato alcuni mesi fa quando i militari dell’Arma, nel corso di un controllo, fermano un’automobile guidata sempre da un cittadino rumeno, sprovvista di assicurazione e con contrassegno assicurativo falsificato. L’auto era intestata ad un connazionale, sul conto del quale i militari hanno proseguito con accertamenti, da cui è risultato che l’intestatario dell’automobile, risultante residente in Italia dagli anni ’90, non era mai stato censito presso l’anagrafe rumena. Ciò è emerso in esito a consultazioni incrociate con banche dati interconnesse e dati condivisi a livello europeo.
I Carabinieri di Crescentino hanno così appurato che l’uomo intestatario del veicolo, giunto in Italia negli anni ’90, ha vissuto per circa trenta anni con false generalità. Un nome e cognome inventato, che gli hanno consentito comunque di vivere nel nostro paese per tanti anni.
Nel mese di aprile scorso lo stesso cittadino rumeno, munito di dichiarazione consolare che attestava le sue generalità autentiche, ma finora rimaste sconosciute alle autorità italiane, si è presentato al suo comune di residenza nel Vercellese per chiedere un nuovo documento di identità. L’intervento dei militari dell’Arma ha bloccato il rilascio del nuovo documento, attraverso cui l’uomo avrebbe goduto della sua autentica identità, ma formalmente nuova e sconosciuta per le anagrafi italiane.