Trivellazioni a Carpignano: la Regione dice “no”

«Troppi rischi per l’ambiente e scarse garanzie di tutela delle risorse idriche presenti»

Uno striscione di protesta contro le trivellazioni a Carpignano

C’è un primo punto fermo nella vicenda legata al progetto delle trivellazioni nel comune di Carpignano Sesia, a cavallo tra le province di Vercelli e Novara: con delibera di giunta datata 29 dicembre la Regione Piemonte ha dato parere negativo al progetto stesso, presentato dall’Eni, e relativo alla realizzazione di un pozzo esplorativo a Carpignano per verificare l’esistenza e la consistenza di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi nel sottosuolo. La questione aveva sollevato, nei mesi scorsi, numerose polemiche e prese di posizione da tra cui anche quella della commissione regionale per la pastorale sociale e del lavoro presieduta dall’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo. La commissione aveva rilevato tutti i rischi ambientali collegati alle trivellazioni a fronte di vantaggi economici incerti e comunque legati a fonti energetiche fossili che dovrebbero essere superate e gradualmente rimpiazzate da fonti “rinnovabili”.

Ai fini dell’istruttoria  la Regione aveva proceduto a costituire uno specifico Organo tecnico, come previsto dalla legge regionale n.40 del14 dicembre 1998, con il compito di condurre gli approfondimenti  necessari alla predisposizione del parere richiesto alla Regione stessa.

La delibera della giunta esprime parere negativo sul progetto denominato “Permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi “Carisio” – pozzo esplorativo denominato Carpignano Sesia 1”,, presentato dalla società Eni «per le potenziali ricadute conseguenti alla realizzazione del progetto sull’assetto socio-economico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agroalimentari e viti vinicole di pregio ed in generale caratterizzato da naturalità del contesto ambientale, nonché, per la difficoltà di esprimere, sulla base degli elementi a disposizione, una compiuto parere in merito agli aspetti di salvaguardia e tutela del sistema delle risorse idriche, con particolare riferimento alla tutela della “Riserva integrativa e sostitutiva di emergenza” (R.I.S.E.) – Macro area profonda MP1 “Pianura novarese-biellesevercellese”».

Il parere negativo verrà ora inoltrato al ministero dell’ambiente cui spetterà il pronunciamento definitivo.