Le indicazioni della Regione ai Dg delle Asl: «Ridurre i tempi d’attesa»

In primo piano restano anche i temi del riequilibrio economico e dell’appropriatezza nella prescrizione dei farmaci

Il direttore generale dell'Asl Vc, Chiara Serpieri

La riduzione dei tempi di attesa sia nelle prestazioni ambulatoriali sia nei ricoveri è certamente la voce più significativa, ma sono 11 in totale gli obiettivi che la giunta regionale ha assegnato per l’anno 2016 ai Direttori Generali delle aziende sanitarie del Piemonte. L’attuazione nel concreto di tutti gli atti di programmazione adottati dalla Giunta nei suoi primi due anni di lavoro è la conferma che dalle delibere – indispensabili per avviare le riforme nella sanità piemontese – si passa ora ai fatti.

I direttori non solo dovranno dimostrare di aver rispettato nel corso del 2016 gli obiettivi assegnati, ma anche di aver lavorato in modo uniforme sul tutto il territorio piemontese, con un coordinamento continuativo: a giugno, settembre e dicembre tre step di verifica da parte dell’assessorato per monitorare l’avanzamento dell’attività. Gli 11 obiettivi assegnati sono stati illustrati oggi dal presidente della Regione Piemonte e dall’assessore regionale alla Sanità, affiancati rispettivamente dal nuovo segretario generale Michele Petrelli e dal direttore dell’assessorato Fulvio Moirano.

È la prima volta che si assegnano obiettivi avendo già definito il budget finanziario, grazie al riparto del fondo nazionale effettuato nei mesi scorsi. Nel recente passato, ai direttori delle azienda sanitarie gli obiettivi spesso erano assegnati anche nell’ultimo mese dell’anno di valutazione e con una scelta di grande genericità.

Ecco gli obiettivi, ognuno con punteggi differenziati, sui quali i direttori verranno misurati. Oltre alla citata riduzione dei tempi di attesa, si comincia con l’applicazione della delibera 1-600 (sul riordino della rete ospedaliera) per la parte che riguarda il superamento della eccessiva frammentazione di reparti e primariati con la riduzione quindi del numero di strutture complesse;

l’efficientamento economico con il completamento del piano di riequilibrio;

la valutazione partecipata del grado di umanizzazione nelle strutture di ricovero;

l’attuazione della centralizzazione dei laboratori analisi;

i piani di assistenza territoriale (PAT);

l’appropriatezza prescrittiva sulla farmaceutica con particolare riferimento ad 11 categorie di farmaci (dalla cura dell’ulcera al colesterolo, dagli antidepressivi alla cura dell’asma)

Piano esiti con particolare riferimento a riduzione del numero di parti cesarei, tempestività di interventi di frattura femore, tempestività di angioplastiche coronariche;

la rete oncologica ed il rafforzamento degli screening (prevenzione serena);

l’incremento delle donazioni di organi;

infine, l’attuazione delle nuove normative su antincendio e antisismica.