Bobba spiega la riforma del terzo settore

La “firma” del parlamentare vercellese sul provvedimento che sta prendendo forma dopo l’approvazione del disegno di legge delega

Sono 26mila le istituzioni non profit in Piemonte. Un mondo variegato di associazioni, cooperative sociali, fondazioni, società di mutuo soccorso, comitati, enti ecclesiastici. Un  dato in netta crescita, rileva l’Istat, negli ultimi dieci anni (oltre il 25%). Quasi il 43% è localizzato in provincia di Torino, il 17,6% in quella di Cuneo e il 10% in quella di Alessandria. Sono quasi 60mila gli  addetti, 430mila i volontari. Oltre il 66% delle istituzioni non profit regionali è occupato nel settore della cultura-sport e ricreazione, il 7% nell’assistenza sociale, il 4,4% nell’istruzione e ricerca e il 3,5% nella sanità. Oltre il 57% degli addetti lavorano nelle cooperative sociali, mentre quasi il 61% dei volontari è impegnato nelle associazioni non riconosciute e il 34% in quelle riconosciute.

Questi i numeri del Terzo settore in Piemonte resi noti nel corso di un convegno svoltosi a Torino. In un’intervista firmata da Chiara Genisio e pubblicata sul numero in edicola da oggi del Corriere eusebiano, il sottosegretario al lavoro (con delega al terzo settore) Luigi Bobba, spiega gli orientamenti del governo in materia.