“Fuoco incrociato” sul direttore dell’Asl Federico Gallo

Dopo la bocciatura del suo Atto di indirizzo aziendale in assemblea dei sindaci, Ronzani, Cortopassi e Bobba chiedono provvedimenti

Fuoco incrociato sul direttore generale dell’Asl Vc, Federico Gallo, dopo la clamorosa bocciatura del suo Atto di indirizzo aziendale in sede di conferenza dei sindaci giovedì sera. E’ vero che il giudizio dei primi cittadini è consultivo e Gallo potrebbe andare avanti per la sua strada (ospedale “integrato” Vercelli-Borgosesia e abolizione del distretto della Vaselsesia) ma pare sempre più evidente che l’evoluzione delle ultime settimane potrebbe mettere in seria difficoltà il manager della sanità vercellese.

Il primo a sottolineare la circostanza è stato il consigliere regionale del Pd Wilmer Ronzani che ha immediatamente presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla sanità in tal senso sottolineando che lo stop a Gallo viene dai principali comuni della provincia di Vercelli. Contro l’Atto aziendale, infatti, hanno votato, tra gli altri, i sindaci di  del capoluogo, di Borgosesia, Cigliano, Santhià e Borgovercelli. Insomma un voto trasversale politicamente e territorialmente.

Ronzani chiede all’assessore regionale Cavallera « quali iniziative intenda assumere, dopo che la maggioranza dei Sindaci vercellesi, ha ritenuto di dover esprimere un parere negativo nei confronti dell’Atto Aziendale predisposto dal dottor Gallo e se, in coerenza con quanto dichiarato in IV Commissione, non ritenga di dover far dipendere la sua validazione da una modifica di alcune disposizioni in esso contenute».

A conferma che le perplessità sull’operato di Gallo sono bipartisan arriva anche un duro comunicato stampa del consigliere regionale del Pdl, Alberto Cortopassi: « L’Assemblea dei Sindaci dell’ASL di Vercelli ha sonoramente bocciato il piano di ristrutturazione aziendale presentato dal Direttore Generale, dr. Federico Gallo.

Tale bocciatura appare ancor più evidente se si considera che anche i maggiori Comuni dell’Assemblea (Vercelli, Borgosesia e Santhià) pur espressione di maggioranze politiche differenti, si siano espressi in modo contrario.

Molteplici i punti di critica e le inadeguatezze rilevate: il Distretto unico, la suddivisione fra ospedali cardine e di territorio, il 118 …

E tutto a poche settimane da una nuova Assemblea che dovrà esprimere il gradimento o meno all’operato del Direttore Generale.  Difficile pensare che se il piano dovesse andare pervicacemente avanti – come pare abbia annunciato il dr. Gallo – l’Assemblea non ribadisca, forse addirittura con numeri ancor più importanti, la non fiducia del territorio nei confronti del Direttore Generale.

Credo che, inevitabilmente, il dr. Federico Gallo debba prendere atto di quanto successo ieri e trarne le dovute conclusioni. Non possono che essere due: o la scelta di rivisitare completamente il piano, andando incontro ai desiderata dell’Assemblea, o prendere atto della bocciatura e rimettere immediatamente il mandato alla Giunta Regionale.

Sarà in ogni caso mia cura confrontarmi quanto prima con l’assessore Cavallera  per renderlo edotto circa la situazione territoriale che si è venuta a creare e per porre anche il problema di un vulnus legislativo che consente ad alcuni Sindaci di essere al tempo stesso dipendenti dell’ASL da un punto di vista lavorativo e giudici dell’operato del datore di lavoro dal  punto di vista dell’amministrazione comunale. Non mi pare che questo possa garantire la necessaria imparzialità che dovrebbe essere alla base di ogni giudizio».

A chiudere il cerchio alzando il “tiro” anche sul piano nazionale arriva il deputato Pd Luigi Bobba: «Forse unico caso in Piemonte, l’Atto Aziendale predisposto dal direttore generale della ASL di Vercelli, Federico Gallo, è stato bocciato dalla maggioranza dei sindaci del territorio. In particolare si sono espressi in modo contrario importanti centri del vercellese: Borgovercelli, Borgosesia, Cigliano, Santhià e Vercelli.

Non è accettabile che  a fronte di tale bocciatura, il Direttore generale abbia dichiarato che il parere non avrà alcun effetto né sui contenuti, né sull’iter previsto per la definitiva validazione dell’Atto Aziendale. Bene ha fatto il consigliere regionale Wilmer Ronzani a presentare un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera, per conoscere quali iniziative l’Assessore stesso intenda intraprendere dopo la bocciatura del piano aziendale dell’ASL VC e se la validazione dello stesso non debba essere subordinata alla modifica di alcune disposizioni contenute nello stesso Atto. Infatti, desta forte preoccupazione la annunciata soppressione del Distretto sanitario valsesiano. Una previsione contraria alla normativa regionale per la quale è necessario un bacino di utenza di 70.000 abitanti per la costituzione di un Distretto sanitario. E l’attuale Distretto della Valsesia supera questa soglia e consente altresì di realizzare in modo efficace, proprio in un territorio montano, servizi sociosanitari rivolti in particolare ai cittadini più anziani o disabili. Non si possono fare annunci roboanti come fa il consigliere regionale della Lega, Paolo Tiramani, secondo il quale il declassamento del Distretto sanitario valsesiano porterebbe ad un risparmio di 120.000 euro, notizia destituita di ogni fondamento. E dov’era quando la sua maggioranza istituiva le Federazioni di quadrante, ora frettolosamente abolite, perché rivelatesi inutili e che sono costate ai cittadini piemontesi circa due milioni di euro?».