Il neo prefetto Parente ha incontrato i giornalisti: «La pandemia ha mutato anche la percezione del nostro ruolo»
Come già riferito su questo sito, lunedì 9 agosto si è insediato nel suo ufficio del Palazzo del Governo il nuovo Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, che subentra a Francesco Aldo Garsia, nominato Prefetto di Novara.
Come di consuetudine, il nuovo Prefetto sta incontrando in questi giorni le principali Autorità cittadine e provinciali. In particolare, martedì 10 agosto, il Prefetto Parente si è recato in visita dal sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, dal presidente della Provincia, Eraldo Botta e dall’arcivescovo, mons. Marco Arnolfo, intrattenendosi in cordiali colloqui.
Nella mattinata successiva, Parente ha incontrato il Questore, Maurizio di Domenico, il comandante provinciale dei Carabinieri, Ten. Col. Andrea Ronchey, il rappresentante della Guardia di Finanza, cap. Riccardo D’Uva e il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Ing. Giuseppe Calvelli.
Una volta compiuto questo primo giro di incontri, utili per assumere le informazioni fondamentali sul territorio provinciale, il neo Prefetto ha convocato i responsabili delle testate giornalistiche vercellesi per una chiacchierata durante la quale Parente si è presentato ai media locali: 61 anni a dicembre, una carriera trentennale in seno all’Amministrazione dell’Interno, Parente, prima di giungere a Vercelli, ha svolto praticamente tutte le funzioni prefettizie a Verona, poi a Vicenza e infine a Torino dove, fino alla nomina a Prefetto di Vercelli, è stato vice Prefetto Vicario.
Dopo la presentazione Parente ha volentieri risposto alle domande dei molti giornalisti che hanno accettato il suo invito serale. Ad una nostra considerazione sulla mutata percezione della rilevanza del ruolo prefettizio in questo periodo pandemico, Parente ha detto: «E’ vero: l’emergenza Covid ha reso evidente anche all’opinione pubblica quale sia la centralità del compito di coordinamento locale dell’attività di governo che è demandata ai prefetti. Non di rado in passato si faceva fatica a far capire il nostro ruolo: ricordo come spesso venissimo confusi col questore o con il pretore, quando ancora esisteva questa figura… Ora effettivamente la percezione è cambiata e con essa anche il senso di responsabilità ulteriore che il Prefetto e i suoi collaboratori devono mostrare a fronte delle molteplici sollecitazioni che giungono dalle altre istituzioni e dalla società civile».
L’incontro con i giornalisti si è concluso con le foto di rito del Prefetto nel suo ufficio nel prestigioso palazzo di via S. Cristoforo.