Locarni sulla Cnapi: «Serve più tempo e condivisione per individuare il sito unico per il deposito nucleare»
Se ne è fatto un gran parlare, qualche settimana fa, in occasione della sua pubblicazione, poi la Cnapi (la carta delle aree potenzialmente utili alla realizzazione del sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari) è sparita dal dibattito pubblico.
A tornare sul delicato argomento è il presidente del consiglio comunale di Vercelli, Giancarlo Locarni che è anche responsabile ambiente della Lega: «La carta nazionale aree potenzialmente idonee prevede nel suo iter, nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione (ex art. 27, comma 3 del D.lgs. n. 31/2010), che le Regioni, gli Enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possano formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima. Va da se che un iter così declinato non potesse essere corretto in un momento di grave emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo. Proprio per questo all’interno del cosiddetto decreto “mille proroghe,” è stato inserito un emendamento che chiede la decorrenza dei termini per le suddette osservazioni a una data successiva alla fine dello stato di emergenza Covid. Dalla prossima settimana, dopo il passaggio avvenuto nelle commissioni bilancio e affari costituzionali, verrà votata la conversione del decreto stesso che renderà efficace la concessione di proroga richiesta. Su tale tematica non è necessaria la corsa al merito ma la concertazione per porre fine ai depositi temporanei, che non sono certamente la soluzione. Il deposito nazionale dovrà necessariamente trovare la propria collocazione sul territorio, per l’appunto nazionale. Al di là dei legittimi timori che tale deposito fa sorgere, anche per una mancata informazione ed educazione da parte di Sogin sulla tematica nucleare negli anni addietro, rimane corretto il principio dell’individuazione di un sito idoneo, individuazione che dovrà essere portata avanti in condivisione e partecipazione con tutti i soggetti interessati.