Manovra finanziaria: spariscono la Provincia e due terzi dei comuni
Spariscono la Provincia e due terzi dei comuni: questa la sintesi delle conseguenze che la manovra varata dal governo potrebbe avere sul territorio vercellese e valse siano. Il condizionale è d’obbligo: il provvedimento uscito dal consiglio dei ministri è molto complesso e dovrà passare al vaglio del parlamento dove pare non verrà posta la questione di fiducia. Dunque molte cose potrebbero cambiare. Ma una cosa è certa: difficilmente l’articolazione degli enti locali resterà quella attuale.
Ma vediamo, nel dettaglio, le novità che ci toccherebbero direttamente se la manovra fosse attuata così com’è: il provvedimento più eclatante (ma anche quello che difficilmente verrà ritoccato visto che trova molti consensi “trasversali” in parlamento) è quello dell’abolizione delle Province che non abbiano almeno 300mila abitanti o che non abbiano una superficie di 3mila chilometri quadrati. E’ evidente che la Provincia di Vercelli non possiede nessuno di questi requisiti: una popolazione di circa 180mila abitanti e una superficie di poco più di 2mila chilometri quadrati ne fanno uno degli enti più a rischio. Difficile che si possano invocare fattori “attenuanti” come la presenza di un’ampia fetta di territorio montano o altre “amenità” di questo genere.
Ma non è tutto. C’è anche la norma taglia comuni che cancellerebbe gli enti con meno di 1.000 abitanti, vale a dire la stragrande maggioranza dei comuni della nostra quasi defunta Provincia: ne resterebbero in vita una trentina su 86. Emblematica la situazione valsesiana dove, in base alla regola degli abitanti, meriterebbero si sopravvivere solo sei Comuni da Gattinara in su. Per gli altri si renderebbe comunque necessario un accorpamento. Anche in questo caso, pur immaginando “aggiustamenti” parlamentari, risulta assai difficile pensare che tutto resti come prima. Sul nostro territorio alcuni comuni montani non hanno neppure 100 residenti…