Mentre anche la Cgil provinciale si è mobilitata, arrivano le reazioni delle forze politiche locali sui fatti di Roma

Mentre anche le sedi vercellesi e valsesiane della Cgil hanno organizzato presidi nella mattinata di oggi, domenica 10 ottobre, arrivano le reazioni locali ai gravi fatti accaduti a Roma nel pomeriggio di sabato. Il primo a proporre la sua riflessione è il presidente del consiglio comunale di Vercelli, Gian Carlo Locarni, che sottolinea come «la piazza di ieri offre diversi spunti su cui riflettere incominciando dai percorsi di reale inclusione. Al di là delle corrette condanne a cui dovranno essere sottoposti coloro rei di devastazione ed attacchi fuori da ogni logica, c’è un punto focale da non tralasciare ovvero la reale presa in carico di uno spostamento temporale dei tamponi per tutti coloro che dal 15 ottobre dovranno andare a lavorare (…) Non è una linea di supporto ai cosiddetti no vax ma una linea di buonsenso dettata dalle difficoltà oggettive che si riscontreranno nelle 48 ore da un tampone all’altro. Il traguardo temporale delle 72 ore e non solo, come richiesto da alcuni governatori di regione ed alcune forze politiche, rimane una soluzione da dover perorare in tutte le sedi istituzionali».

Più dure le reazioni di Italia Viva: «Italia Viva Provincia di Vercelli si unisce alla parole del presidente Ettore Rosato, nell’apertura odierna dell’Assemblea nazionale di Italia Viva, nella condanna degli episodi di violenza di ieri alla CGIL a Roma. La quinta Assemblea nazionale di Italia Viva è stata infatti posticipata alle 11.15 di questa mattina per permettere ai membri dell’assemblea di partecipare ai presidi organizzati nelle sedi territoriali dalla CGIL, presidio a cui Italia Viva ha fatto presenza con davanti alla Camera del Lavoro di Vercelli. Italia Viva, sostenendo fermamente il diritto a manifestare, condanna altrettanto fermamente ogni azione di violenza ed esprime solidarietà alla CGIL, in particolare a quella romana profondamente ferita, e alle forze dell’ordine. Italia Viva è convinta sostenitrice del vaccino e del GreenPass come strumenti indispensabili per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica; depreca quindi le posizioni politiche populiste che fomentano lo scontro e la divisione in una fase delicatissima di ripresa».

Radicali italiani e +Europa colgono lo spunto dei fatti romani per rilanciare la polemica sulla cittadinanza onoraria a Mussolini che il consiglio comunale di Pezzana ha deciso di non revocare: Igor Boni (presidente Radicali Italiani) e Roswitha Flaibani (Gruppo +Europa Vercelli) infatti dichiarano: «Mentre giustamente divampano reazioni e prese di posizione contro l’attacco, l’assalto violento alla sede della Cgil di Roma, c’è da sottolineare, a parte l’Anpi, il silenzio tombale dei politici vercellesi ma anche non vercellesi visto che il “caso Pezzana” è arrivato sulle pagine nazionali dii molti quotidiani. Ma davvero solo Radicali Italiani e +Europa ritengono intollerabile che nel 2021 un consiglio comunale, all’unanimità, in fretta, senza discussione, confermi la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini? Dal Presidente Cirio al “Comitato Resistenza e Costituzione” del Consiglio Regionale, dai consiglieri regionali al sindaco e ai consiglieri comunali di Vercelli, nessuno ha nulla da dichiarare? Ma allora perché ogni anno festeggiamo il 25 aprile? Chiediamo al sindaco di Pezzana di pubblicare al più presto all’albo pretorio del Comune (come peraltro previsto dall’art. 124, comma 1, del D. lgs. 267/200) la delibera approvata giovedì 30 settembre, affinchè tutti (compresi la Procura della Repubblica di Vercelli ed il Prefetto di Vercelli) possano leggerla e valutarne il profilo di legalità».