Minniti sul “caso S. Germano”: «Delibera sbagliata, ma l’unica via è il ricorso al Tar»
«Le affermazioni contenute nella delibera del comune di San Germano Vercellese non sono in alcun modo conciliabili con la strategia del Governo concretizzatasi con l’accordo tra Viminale ed Anci sul progetto dell’accoglienza diffusa. Sono profondamente convinto che il modello dell’accoglienza diffusa rappresenti la risposta più efficace nella prospettiva di una distribuzione equilibrata e sostenibile dei migranti sul territorio nazionale e della loro possibilità di piena integrazione. Contemporaneamente, è l’unica via per rispettare due diritti, quello di chi è accolto e quello di chi accoglie. La loro conciliazione è fondamentale in una democrazia». Con queste parole ieri pomeriggio il ministro dell’Interno Marco Minniti ha risposto all’Interrogazione presentata alla Camera dei Deputati da un gruppo di Parlamentari del Pd (prima firmataria l’on. Chiara Gribaudo), relativa alla delibera adottata il 9 agosto dalla giunta comunale di San Germano Vercellese recante come titolo “Tutela del territorio sangermanese dall’invasione-immigrazioni delle popolazioni africane e non solo. Provvedimenti”. I contenuto della delibera sono sostanzialmente orientati a istituire un sistema sanzionatorio contro chi affitti o ceda edifici a soggetti che li utilizzino per l’accoglienza dei migranti.
Nell’Interrogazione i Parlamentari (Chiara Gribaudo, prima firmataria, Emanuele Fiano, Cristina Bargero, Francesca Bonomo, Enrico Borghi, Paola Bragantini, Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio, Silvia Fregolent, Andrea Giorgis, Fabio Lavagno, Anna Rossomando e Mino Taricco) evidenziavano come la delibera in questione contenga affermazioni offensive nei confronti di soggetti istituzionali e non (Prefetture, privati organizzazioni religiose, cooperative ) e indichi una precisa volontà da parte del Comune «di sostituirsi ad altri soggetti istituzionali, competenti da norma di legge all’applicazione della normativa vigente in materia».
Il ministro Marco Minniti, pur precisando che «nel vigente quadro normativo non è rinvenibile alcun potere di annullamento, da parte dell’Amministrazione dell’interno, degli atti deliberativi adottati dagli enti locali. Eventuali illegittimità possono, dunque, essere fatte valere in sede di impugnazione davanti al giudice amministrativo solo dai soggetti legittimati» (ricorso al Tar), ha ricordato che nel gennaio scorso è stato presentato «in sede di Conferenza delle regioni il piano Anci-Ministero dell’interno diretto ad assicurare, attraverso la piena condivisione con i sindaci, la distribuzione dei migranti secondo un criterio di proporzionalità tra la popolazione residente e il numero dei richiedenti asilo destinati ad una determinata comunità. Inoltre, il quadro dell’intesa strategica con il sistema dei comuni italiani è completato dal lavoro di un’apposita cabina di regia che ha il compito di definire le modalità di interventi sinergici e tempestivi per la soluzione delle singole criticità che si registrano nel quadro di un attivo coinvolgimento dei sindaci relativamente alle scelte che si operano sui singoli territori».
Commenta il Sottosegretario al Lavoro On. Luigi Bobba: «Ringrazio il ministro Minniti per i chiarimenti. Nelle sue parole risulta evidente come il sistema di accoglienza adottato dal nostro Paese non sia più ispirato a logiche emergenziali, ma improntato a criteri di massima trasparenza e principi di economicità e concorrenza, oltre che al coinvolgimento degli enti locali e dei territori interessati. È evidente che la delibera del comune di San Germano Vercellese si pone completamente al di fuori del quadro di principi, regole e responsabilità definito dall’accordo tra il Governo e l’Anci».
Commenta il Segretario Provinciale del Pd Vercelli e Valsesia, Gian Paolo De Dominici: «Grazie all’iniziativa dei Parlamentari del Pd è stata richiamata l’attenzione su provvedimenti come quelli del comune di San Germano Vercellese che non solo contestano la collaborazione istituzionale in materia di accoglienza diffusa di migranti, ma, attraverso l’offesa e l’illazione, alimentano l’intolleranza».
Molto meno soddisfatti i radicali che, nei giorni scorsi, avevano promosso anche una iniziativa pubblica a S. Germano per protestare contro la delibera: «In Parlamento il Ministro dell’interno Marco Minniti rispondendo ad una interrogazione sulla vicenda della delibera razzista del comune di San Germano (e di altri che hanno approvato analoghi provvedimenti) dichiara che il governo non può fare nulla e che l’unico strumento per contrastare il provvedimento è il ricorso al Tar. La medesima affermazione è stata fatta dal Prefetto di Vercelli durante un incontro con una delegazione radicale avvenuto lunedì 18 settembre. Intanto però il Prefetto di Milano ha diffidato ufficialmente i Sindaci che hanno assunto analoga iniziativa in Lombardia». Così commentano i radicali Roswitha Flaibani, Igor Boni e Giulio Manfredi, che cotinuano: «Da questa vicenda si trae una amara conclusione: se un cittadino qualunque, il Renzo Tramaglino di turno, dice o scrive che “le prefetture fanno business sui migranti“ (come è scritto nella delibera di San Germano), si becca sicuramente una denuncia. Se lo scrive un Sindaco in un atto pubblico come una delibera e il segretario comunale controfirma, bisogna avere tempo e soldi per impugnare l’atto davanti al Tar e attendere anni per avere la sentenza. Per quanto ci riguarda non ci arrendiamo e proveremo a valutare se promuovere un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica».