Peste suina africana: l’area del contagio resta circoscritta. La Regione Piemonte vara nuove norme per contenere l’epidemia

L’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha aggiornato la mappa del contagio da peste suina africana: la zona “infetta” indica i dati definitivi delle positività riscontrate dal 27 dicembre al 3 febbraio. Nella mappa (che pubblichiamo di seguito) i punti colorati indicano il luogo di ritrovamento degli animali positivi per peste suina africana. I positivi sono 29, uno in più rispetto all’aggiornamento precedente: 14 per ritrovamenti in Piemonte, 15 in Liguria. L’ultima positività è stata riscontrata a Mignanego, in provincia di Genova, nell’area dove si stanno registrando la maggior parte dei casi.

Nel frattempo anche il quadro normativo evolve: «Esprimiamo apprezzamento per la delibera approvata venerdì 4 febbraio dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, che detta nuove disposizioni in materia di gestione dell’emergenza peste suina africana». 
Così il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia, che nei giorni scorsi aveva sollecitato la Regione ad adottare misure urgenti su due fronti: da un lato l’abbattimento dei suini detenuti negli allevamenti convenzionali della zona infetta, creando il vuoto sanitario e ristorando le imprese di allevamento che stanno sostenendo costi ingenti, senza avere la possibilità di commercializzare le loro produzioni in modo profittevole; dall’altro la pronta attuazione di un piano di abbattimento dei cinghiali per riportare il numero dei selvatici a una condizione accettabile.
«La programmazione delle macellazioni dei suini negli allevamenti convenzionali e il divieto di ripopolamento per sei mesi – dichiara Enrico Allasia – va nella direzione da noi auspicata, così come la riduzione della densità del cinghiale da attuare nelle aree esterne alla zona infetta e zona di sorveglianza».
Con le decisioni assunte si è imboccata la direzione giusta, secondo Confagricoltura, per affrontare in modo concreto e pragmatico l’emergenza. «Siamo certi che la Regione darà seguito tempestivamente agli impegni che si è responsabilmente assunta – conclude Allasia – intervenendo nei confronti del governo per far sì che i ristori giungano in fretta alle imprese e auspichiamo, se possibile, l’anticipo degli aiuti agli allevatori che dovranno programmare la macellazione degli 8.000 suini presenti nella zona infetta».