Profughi di piazza Mazzini: ricevuta in Prefettura una delegazione dei volontari che si occupano dei migranti
A distanza di oltre un mese dall’iniziativa “Restamo umani” che, domencia 29 ottobre, portò diverse decine di persone manifestare davanti alla basilica di S. Andrea di Vercelli, si torna a parlare del tema dei migranti (in maggioranza pakistani) che da anni stazionano in piazza Mazzini in attesa di regolarizzare la loro posizione.
Nella giornata di ieri, giovedì 7 dicembre, una delegazione dei volontari che si occupano di dare assistenza ai migranti è stata ricevuta dal prefetto, Lucio Parente, alla presenza anche dei rappresentanti delle altre istituzioni cittadine. Una convocazione che Claudio Fecchio ha commentato con soddisfazione: «Dobbiamo ringraziare sua eccellenza il Prefetto per la grande sensibilità umana e istituzionale che ha dimostrato su questo tema e per la sua disponibilità al confronto».
Ma come è andato il “summit” in prefettura? A darne conto e Tommaso Di Lauro, presidente del Meic di Vercelli, che ha sintetizzato così la situazione, pur senza entrare nei dettagli operativi che verranno messi in campo: «I vari interventi hanno posto in evidenza temi come la “rotta balcanica” (il tragitto che viene percorso dai migranti che giungono a Vercelli varcando la frontiera da est, ndr), produce numeri di richiedenti asilo a Vercelli che d’inverno tendono a diminuire e che (l’esperienza insegna) tornano ad aumentare con la bella stagione. Mantenere un rapporto con le Istituzioni pubbliche e con le Associazioni che si occupano di carità, assistenza ed accoglienza è dunque fondamentale. La mia presenza all’appuntamento in Prefettura ha voluto testimoniare ancora una volta l’impegno di un tessuto associativo ed ecclesiale, che cerca di promuovere una Comunità capace di far incontrare soggetti interessati al bene comune, e nel contempo non far collassare (per sfinimento) un sistema di accoglienza virtuoso».
E’ stato dunque ribadito l’impegno della società civile vercellese che si è tradotto anche dalla petizione che ha raccolto oltre 700 firem e che chiede sia trovata una soluzione strutturale al problema dei profughi di piazza Mazzini.
«Una cosa è certa -conclude Di Lauro – stiamo chiedendo al territorio di prepararsi per tempo e insteremo fino a quando la situazione non rientrerà nella normalità».