Riva Vercellotti: «Province al collasso e rischi occupazionali»
«Pagheremo gli stipendi ancora per il 2015, poi non saremo più in grado di garantire alcunché». Lo afferma Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli nel giorno della “protesta dei 100”, tanti i dipendenti della Provincia che, a seguito della riforma Delrio e dei tagli del governo, temono di perdere il posto e che proprio martedì mattina, in network con tutti i capoluoghi di provincia italiani hanno manifestato sotto il Palazzo del Governo.
«Il problema – ha spiegato Carlo Riva Vercellotti nel corso di un incontro con gli organi di informazione – soprattutto per i territori vercellese e valsesiano, rischia di assumere pesanti connotati sociali, oltreché culturali perché la continua perdita di posti di lavoro e la migrazione degli uffici verso Novara rischiano di creare gravi conseguenze. Per questo l’amministrazione provinciale ha convocato una riunione con le parti sociali e con i rappresentanti degli enti economici che operano sul territorio. Chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione Chiamparino perché vogliamo che a Torino capiscano che Vercelli e Biella non ne vogliono sapere di quadrante».
Di parere opposto il parlamentare locale Luigi Bobba, sottosegretario del governo Renzi, che invita a evitare inutili allarmismi soprattutto in relazione ai livelli occupazionali: «Contrariamente a quanto paventato dal presidente della provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti – che ha evocato un taglio di 100 unità del personale – nessun dipendente della amministrazione provinciale perderà il posto di lavoro e gli stipendi rimarranno invariati. Il governo ha voluto nella Legge di Stabilità una norma speciale che aumentasse le garanzie a difesa dei lavoratori delle Province, rinviando più avanti nel tempo i processi di mobilità ordinari e garantendo il confronto costante con i sindacati. Quindi, dal primo gennaio inizierà un lungo percorso che durerà fino ad aprile del 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori presso le altre amministrazioni pubbliche, le Regioni ed i Comuni. Il ricollocamento sarà favorito anche dal divieto per Stato, Regioni ed enti locali di assumere altro personale al di fuori di quello proveniente dalle province, eccezion fatta per i vincitori di concorso, fino alla fine del 2016».
(Ampi servizi sul Corriere eusebiano in edicola il 1 gennaio 2015)