Servizio idrico: si avvicina la scadenza delle concessioni. Soluzione “in house” o gara pubblica?
Mercoledì 29 novembre è convocato il Comitato esecutivo di Ato 2: in trattazione ci sono il Piano d’ambito e la scelta delle modalità di gestione del servizio idrico integrato. Le concessioni sono in scadenza al 31 dicembre. A due giorni dall’appuntamento cruciale, nel corso di una conferenza stampa, i vertici di Bcv Acque, società che raccoglie Am+, Sii, Cordar Biella e Valsesia, hanno ribadito la necessità di una gestione in house del servizio idrico. “Una soluzione per cui abbiamo ricevuto mandato dai 156 sindaci che rappresentando il territorio interessato” ha sottolineato l’amministratore delegato di Bcv Acque Leonardo Gili, insieme al presidente Fabrizio Amatelli, alla vice Laura Leoncini, al consigliere Gabriele Martinazzo, Laura Ronco, consigliera, Massimo Zemide in rappresentanza di Am+, Valter Pozzo di Sii e Paolo Croso di Cordar Valsesia, gli ultimi quattro in collegamento online.
Definito il Piano d’ambito, le alternative possibili alla gestione in house, sono la gestione mista e la gara pubblica. «Due possibilità che nessuna Ato piemontese ha adottato. Anche la Valle d’Aosta ha scelto la soluzione in house – ha precisato Gili – Con la gestione mista il soggetto privato (Asm) avrebbe la governance per il 30 per cento e gestirebbe il servizio per tutti gli altri Comuni. Con la gestione in house, invece, saremo noi a liquidare il soggetto privato e tutti i Comuni sarebbero compresi, anche quelli che ad oggi sono sotto Asm. Ci siamo sempre detti disponibili a confrontarci per trovare una soluzione condivisa, ma non comprendiamo perché Ato2 voglia andare verso soluzioni diverse rispetto alla gestione in house, passando quindi sopra la testa dei sindaci. Senza un Piano d’ambito e documenti non è possibile redarre un Piano industriale. Abbiamo chiesto una proroga e un tavolo tecnico congiunto, comprensivo di Asm, ma senza ottenerli».
Gili ha aggiunto inoltre: «Sono 15 anni che la legge prevede che entro la fine del 2023 si arrivi a un gestore unico. Per noi però fino ad oggi non è stato possibile per la presenza di un soggetto privato».