Verso un unico reparto di ginecologia: l’ospedale di Borgosesia perde la sua autonomia. E scoppia il “caso”
L’Asl indice un concorso per un ruolo di primario unico del reparto di Ginecologia, preconizzando così l’unificazione degli attuali due reparti di Vercelli e Borgosesia in uno solo a direzione vercellese. E scoppia il caso. Anche perché il sindaco di Borgosesia, Fabrizio Bonaccio, rivela di aver appreso della decisione giovedì scorso e non da comunicazioni ufficiali dell’Asl: «Lo abbiamo scoperto sul sito dell’Azienda Sanitaria, senza aver ricevuto alcuna comunicazione in merito – dice Bonaccio – nonostante abbiamo sempre richiesto e garantito all’Asl massima collaborazione nella gestione del delicatissimo equilibrio del nostro ospedale, unico punto di riferimento per le migliaia di abitanti della nostra Valle. E invece nulla, non una parola, ma solo una decisione inaccettabile, che mi indigna profondamente e che definisco, a nome di tutti i sindaci della Valsesia e di tutti i cittadini, irricevibilie se non a fronte di solide garanzie che a Borgosesia verrà garantito l’attuale numero di medici operativi e di interventi effettuati».
Ma cosa può implicare questa decisione? Secondo Bonaccio il reparto di ginecologia di Borgosesia perde la sua autonomia, ed entra a far parte di una “struttura complessa” che lo lega indissolubilmente al reparto di ginecologia di Vercelli, con il rischio serio di una riduzione del numero di medici e una contrazione delle ore di servizio: «A Borgosesia il reparto di ginecologia funziona molto bene – dice ancora il Sindaco – possiamo contare su un primario d’eccellenza, il dottor Negrone, la cui professionalità attrae nel nostro ospedale pazienti che arrivano anche da fuori. Che ne sarà di tutto ciò?».
Bonaccio ricorda: «Qui abbiamo già vissuto una situazione analoga a quella che si sta prospettando, con la creazione della struttura complessa di cardiologia – dice Bonaccio – sapete cosa ha significato? Che a Borgosesia abbiamo due cardiologi e a Vercelli 18 e che a Borgosesia la Cardiologia è aperta 8 ore al giorno mentre a Vercelli è a tempo pieno. Avevano promesso che dopo l’estate avrebbero riaperto a tempo pieno: perché non l’hanno fatto? E ancora: manca il primario di radiologia da ben tre anni, e non vi è traccia di concorso per sostituirlo, mentre per la ginecologia c’è stata una fretta assolutamente inspiegabile: perché? E perché a Borgosesia abbiamo un solo anestesista interno, mentre a Vercelli ce ne sono 24?».
Ovviamente tutte domande girate ai vertici dell’Asl in attesa di risposte…