“Al chiaro di luna” con il pianoforte di Petrushansky
Importante concerto quello di giovedì 3 aprile al Teatro Civico di Vercelli, ore 21, della Società del Quartetto, il secondo della stagione 2014, per un programma straordinario e molto popolare e per la presenza di un notissimo interprete del pianoforte come il russo Boris Petrushansky (foto).
Il concerto del Maestro di San Pietroburgo si apre con il Rondò in la minore KV511 e la Sonata in Do maggiore KV330 di Mozart cui fa seguito la celeberrima Sonata in do diesis minore op. 27 “Al chiaro di luna” di Beethoven.
Nella seconda parte le quattro Mazurche dell’opera 24 e la Fantasia in fa minore op. 49 di Chopin per chiudere con l’amato Scriabin con la Sonata n. 4 e due Poemi op. 32. Una summa dell’arte pianistica fra ‘700 e ‘900.
Il protagonista della serata, Boris Petrushansky, è interprete finissimo e pianista fra i più ammirati oggi in attività.
«Non cercare te stesso nella musica, cerca la musica dentro di te»: così insegnava Heinrich Neuhaus, uno dei più leggendari maestri del pianoforte del Novecento, di cui Boris Petrushansky è stato l’ultimo allievo.
Neuhaus – maestro anche di Sviatoslav Richter, Radu Lupu e Emil Gilels – nel 1964, a pochi mesi dalla propria morte, decise di occuparsi della crescita musicale del giovane Boris. Un brevissimo magistero, che lasciò però un segno indelebile. Quarant’anni dopo, il giovane allievo è diventato maestro presso l’Accademia Pianistica “Incontri col maestro” di Imola, portandosi appresso quell’eredità inestimabile. Senza la grande tradizione dei pianisti russi, il suo pianismo non sarebbe infatti quel caleidoscopio di colori e sfumature che possiamo sentire oggi, che nulla hanno a che vedere con il mero virtuosismo meccanico.
Dopo la morte di Heinrich Neuhaus, una personale avventura musicale lo ha portato a varcare i confini della sua patria, verso i concorsi di Leeds e Monaco. La svolta è avvenuta proprio in Italia, con la vittoria del Concorso «Casagrande » di Terni nel 1975. Da allora sono seguite affermazioni importanti presso i festival più prestigiosi come il Maggio Musicale Fiorentino, dove fu chiamato a sostituire Richter, i Festival di Spoleto e di Brescia e Bergamo, oggi il festival pianistico italiano più importante. L’insostituibile impronta del suo maestro lo ha condotto a lavorare sul repertorio romantico, attraverso un’esplorazione timbrica che lo lega ai grandi pianisti della sua patria.
Nonostante viva in Italia dal 1991, Boris Petrushansky torna spesso in Russia, dove ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’Urss, la Filarmonica di San Pietroburgo e la Filarmonica di Mosca.
- La biografia di Boris Petrushansky
Boris Petrushansky è nato a Mosca nel 1949 da genitori musicisti. A otto anni viene ammesso alla Scuola Centrale presso il Conservatorio di Mosca nella classe di Inna Levina. Nel 1964 il quindicenne pianista incontra uno dei piu grandi musicisti dei nostri tempi, Heinrich Neuhaus, e diventa il suo ultimo allievo. Quei non molti mesi trascorsi nella classe di Neuhaus sono stati determinanti sotto molti aspetti per tutto il successivo sviluppo dell’artista, completatosi sotto la direzione del Prof. L. Naumov, allievo ed assistente di Neuhaus, un musicista fine, fedele custode delle tradizioni romantiche della scuola che ha dato al mondo due pianisti leggendari come Emil Gilels e Sviatoslav Richter.
Ai premi dei tre concorsi vinti (Leeds, 1969; Monaco, 1970; Mosca; 1971) è seguita una pausa dovuta alla preparazione di un nuovo lancio qualitativo, culminato con la vittoria al Concorso “Casagrande” di Terni nel 1975, a cui fece seguito una importante tournée di concerti. Gli avvenimenti più rilevanti di questo periodo sono rappresentati dai concerti tenuti ai festival di Spoleto, di Brescia e Bergamo, al Maggio Musicale Fiorentino (dove sostituì Sviatoslav Richter), a Roma, Milano, Torino.
Tra le orchestre con cui ha suonato nominiamo l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS, Filarmonica di S. Pietroburgo, Filarmonica di Mosca, della Repubblica Ceca, di Helsinki, la Staatskapelle di Berlino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Moscow Chamber Orchestra, New European Strings, Orchestra da Camera della Comunità Europea, ecc. Ha collaborato con direttori d’orchestra come J. Ferencik, M. Atzmon, P. Berglund, Lu Jia, E-P. Salonen, V. Fedoseev, J. Latham- Koenig, A. Nanut, V. Gergiev, R. Abbado, V. Jurowsky. Tra i partner di musica da camera spiccano i nomi di L. Kogan, I. Oistrakh, V. Afanasiev, D. Sitkovetsky, M. Maisky, Quartetto Borodin, Philharmonia Quartett Berlin. Ha registrato per la Melodia (Russia), Art & Electronics (Russia-USA), Symposium (Inghilterra), Fone, Dynamic, Agora e Stradivarius (Italia). Boris Petrushansky continua una intensa attività concertistica sia in Italia che in Russia, dove ritorna regolarmente, nonché in Germania, Giappone, Austria, USA, Svizzera, Francia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Belgio, Slovenia, Croazia, Polonia, Ungheria, Israele, Sud Africa, Egitto, Messico, Taiwan, Hong Kong.
Docente al Conservatorio di Mosca dal 1975 al 1979, ha tenuto Masterclass negli USA, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Francia, Belgio, Giappone, Corea del Sud, Russia, Polonia. È stato membro di giuria nei concorsi di Bolzano, Varsavia, Terni, Vercelli, Tongyeong, Orlèans, Parigi. Boris Petrushansky vive in Italia, e insegna all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” dal 1990.
- BIGLIETTERIA
- Società del Quartetto, via Monte di Pietà 39 dal lunedì a venerdì 10-12 e 16-18
PLATEA E PALCHI
INTERO € 15
RIDOTTO OVER 65 € 13
RIDOTTO GIOVANI € 10
Prenotazioni telefoniche al n. 0161 255 575
PROGRAMMA
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Rondò in la minore KV 511
Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata in Do maggiore KV 330
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in do diesis minore op. 27 n.2 “Al chiaro di luna”
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Fryderyk Chopin (1810 – 1849)
Quattro Mazurke op. 24
N. 1 in sol minore
N. 2 in Do maggiore
N. 3 in La bemolle maggiore
N. 4 in si bemolle minore
Fryderyk Chopin
Fantasia in fa minore op. 49
Alexander Scriabin (1872 – 1915)
Due poemi op. 32
Alexander Scriabin
Sonata n. 4 in Fa diesis maggiore op. 30