Pro, sei più forte di tutto e tutti: la finale per la B è tua!

Savona battuto con identico risultato dell’andata (2-1). Avversari che in campo dispensano botte da orbi e raramente vengono fermati dall’arbitro. I bianchi (in nero rossocrociato, perchè i liguri si portano dietro solo il primo gioco di divise), vanno sotto ma tengono botta e ribaltano il punteggio. In finale, ora, c’è l’Alto Adige

PRO VERCELLI 2

SAVONA 1

Pro Vercelli (4-4-1-1): Russo 7; Marconi 6.5, Cosenza 6, Ranellucci 6, Ghosheh 5.5; Erpen 6. (73’ Statella 6.5), Rosso 6, Scavone 6, Fabiano 7 (91’ Disabato sv); Greco 6.5 (63’ Iemmello 6.5); Marchi 6.5. A disp. Nodari, Bani, Cancellotti, Ardizzone. All.: Scazzola.

Savona (5-4-1): Aresti; Marchetti (61’ Carta), Maccarone, Altobello, Quintavalla, Giuliatto (79′ Cattaneo); Gentile, Cesarini, Agazzi, Demartis (71′ Sarao); Virdis. A disp. Boerchio, Cannoni, Pani, Marras. All.: Corda.

Arbitro: Marini di Roma 1

Guardalinee: Bottegoni di Terni e Margani di Latina

Reti: 14’ rig. Virdis (S), 39’ rig. Greco (P), 94’ Statella (P)

Ammoniti: Scavone, Marchi, Ghosheh (P); Gentile, Cesarini, Maccarone (S)

Note – Recupero: 1+5. Calci d’angolo: 5 a 3 per la Pro Vercelli. Serata serena e piacevole: 22° C. Spettatori: 2700 per 35mila euro di incasso.

 

Vercelli – E’ stata molto, ma molto, più difficile del previsto, ma è comunque la Pro Vercelli a guadagnarsi la finalissima playoff per un posto in serie B. E, parlando di Savona, non ci stupiremmo se venisse fuori che anche dietro il destabilizzante episodio pseudo-amatoriale dell’unico gioco di maglie (bianche e blu) portato in valigia da Savona e che ha costretto la Pro a giocare in nero di fronte in casa propria, ci sia stato lo zampino di Ninni Corda. Colui che ha fatto di tutto per alterare la vigilia della semifinale di ritorno di playoff con dichiarazione che prendevano di mira il mondo arbitrale e che davano la Pro Vercelli come «finalista al 90%». Mettiamoci pure che questa sera i suori ragazzi sembrava fossero stati sottoposti, poco prima del calcio d’inizio, ad “elettro-choc” da quanti calci volavano sulle garrette dei giocatori di mister Scazzola. Partita che, infatti, scorre fin dai primi secondi a ritmi agonistici vertiginosi. Il Savona di Ninni Corda, come prevedibile, si presenta con il sangue agli occhi tanto da mandare fuori giri la retroguardia leonina, che capitola dopo circa un quarto d’ora: Ghosheh distratto sulla sinistra e doppia conclusione ravvicinata di Cesarini su cui si oppone un miracoloso Russo, sembra passata la paura ma sulla successiva conclusione di Gentile, Scavone si oppone in scivolata e di gomito suggerendo all’arbitro di sanzionare il calcio di rigore. Dagli undici metri Virdis non sbaglia e gela il Piola. Che però, ben presto, riprende ad essere una bolgia e a supportare con calore i leoni, che provano a riorganizzarsi, a tener botta al gioco falloso (e poco sanzionato) degli avversari. Sino al gol del pari, giunto anch’esso su calcio di rigore, assegnato per una rovinosa entrata di Marchetti sul lanciatissimo Fabiano, giunto in area dopo aver saltato due avversari in grande stile. E’ il 39’ e, dal dischetto, Greco calcia potente e angolato: 1-1.

Nella ripresa il Savona rientra in campo con lo stesso spirito frangiflutti ma, ormai, la Pro ha preso le misure e va più volte vicina al raddoppio prima con Fabiano e poi con Erpen: in entrambi i casi, Aresti si dimostra superlativo. A inizio, ripresa, invece, altro penalty (sacrosanto) non fischiato da Marini dopo un vistoso atterramento in area da Altobello.

A tempo scaduto, poi, la grande gioia: Scavone parte dalla mancina, fa tutto da solo e, prima dell’ennesimo atterramento in area, fa in tempo a cedere palla all’accorrente Statella, che da due passi realizza il 2-1 conclusivo. Così, tutti gli espedienti prepartita di Ninni Corda possono rientrare in quella valigia che avrebbe dovuto contenere le divise di riserva della formazione ligure. In finale – contro l’Alto Adige, gara di andata domenica prossima al “Druso” di Bolzano – ci va la Pro…

 

Stefano Fonsato