Ultimatum del presidente della Pro Vercelli al Comune per la questione stadio

Se l’Amministrazione non interviene nell’adeguamento del “Piola”, la società dovrà sborsare altre decine di migliaia di euro.
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(pmf) «Se chi ha il compito d’intervenire non lo farà in tempi brevi, ci accolleremo noi le spese per gli interventi allo stadio “Piola”. Non vogliamo che la società venga multata o addirittura penalizzata». Il chiaro riferimento di Massimo Secondo, patron della Pro Vercelli è al Comune che, a fronte della richiesta d’interventi per adeguare l’ex “Robbiano” alle norme federali, si è tirato indietro asserendo che questi spettano ai gestori dell’impianto (nel caso specifico la Pro Vercelli).

«Invece, come si evince dal parere del legale della società, Bruno Poy, la “straordinaria amministrazione” spetta al proprietario – continua Secondo – E la video sorveglianza, l’adeguamento della tribuna stampa e i lavori per riportare il “Piola” alla capienza richiesta dalla Lega Pro rientrano senz’altro in queste categorie».

Il tempo stringe! La Pro Vercelli, tra l’altro, attualmente sta giocando con più deroghe: del Consiglio federale (per la capienza) e del Questore (per la mancanza del sistema di video sorveglianza). «Entro il 31 dicembre dovremo dotare il “Piola” della video sorveglianza, così come portare a 30 i posti nella tribuna stampa che al momento sono 20 – sottolinea il patron bianco – Sono dei requisiti senza i quali non si può giocare, pena appunto pesanti sanzioni». Di fatto la Pro Vercelli ha dato al Comune gli “otto giorni”: «Si interverrà rapidamente oppure dovremo pensarci noi con tutte le problematiche del caso. La spesa per la video sorveglianza e l’adeguamento della tribuna stampa si aggira sui 60 mila euro; è chiaro che se dovessimo spenderli per lo stadio non potremmo più intervenire sul mercato di gennaio per rinforzare eventualmente la squadra che, in linea teorica, rappresenta il nostro “core business”» commenta senza troppi giri di parole Massimo Secondo.

L’amministratore delegato Fabrizio Rizzi non nasconde la propria preoccupazione: «Siamo in netto ritardo a livello di tempistica. Per la video sorveglianza occorre predisporre un progetto che poi dovrà essere approvato dal Comune, in quanto proprietario dell’impianto. Dopo questo iter dovranno iniziare celermente i lavori che, in questa stagione, potrebbero anche subire interruzioni a causa del maltempo».

Un altro nodo da sciogliere riguarda la capienza: il minimo richiesto è di 4.000 spettatori. Per questa stagione la Federazione ha permesso alla Pro Vercelli di usufruirne di “soli” 3.300, ma nel prossimo torneo si dovrà tornare ai 4.000 posti, altrimenti potrebbe addirittura esserci l’esclusione dal campionato. «In questo caso dovremo sceglierci un altro stadio – osserva con grande onestà e franchezza il presidente Secondo – Per questo non è escluso che avvieremo contatti con il Novara per giocare al “Piola”. Non è un “out-out”, ma una semplice constatazione. Lo diciamo a novembre, quando esistono ancora margini d’interventi».

L’ultima spina riguarda le gradinate che, per regolamento, dovranno avere i posti numerati: dunque la società dovrà disegnare gli appositi spazi in ogni settore con ulteriori esborsi economici. Quanto alle recinzioni: «Nonostante i continui ritocchi si tratta di soluzioni palliative. Questo genere di reti non è confacente con la struttura delle gradinate – dice Secondo – l’unica opzione resta il plexiglass. Ma anche in questo caso i costi sono elevati e le risorse della società non sono illimitate…».