Il presidente Mattarella: «La libertà non è il “diritto” di far ammalare altri»
Il Capo dello Stato ha anche detto che «imparare a convivere con il virus non vuol dire comportarsi come se il virus fosse scomparso»
Questa mattina, venerdì 31 luglio, anche il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è intervenuto sull’attuale situazione che il nostro Paese e il mondo intero sta vivendo a causa della pandemia di “Covid-19”.
«Talvolta viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà – ha detto il Capo dello Stato durante la cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’associazione stampa parlamentare – Naturalmente occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il “diritto” far ammalare altri. Imparare a convivere con il virus finché non vi sarà un vaccino risolutivo non vuol dire comportarsi come se il virus fosse scomparso».
Consapevole degli sforzi e dei sacrifici che gli italiani hanno compiuto nei mesi scorsi e che stanno ancora facendo, specialmente per gli strascichi economico-sociali che il lockdown ha provocato, il presidente Mattarella ha voluto fornire una sua visione personale: «Questo tempo inedito e sofferto che abbiamo vissuto ci ha indotto a riflettere su molte cose che forse eravamo abituati a dare per scontate. E su altre che rischiavano di apparire persino svuotate di senso, ridotte a semplici luoghi comuni. Per alcuni aspetti credo che si possa dire che il tempo del forzato isolamento, del silenzio, talvolta della solitudine, abbia sollecitato tutti a porre in discussione il nostro rapporto con la realtà. A ridare significato a parole e gesti di cui, improvvisamente, abbiamo sentito l’urgenza. Il rapporto con gli altri, la dimensione comunitaria, il valore dell’ambiente, il legame con la natura. Chiusi nelle nostre case abbiamo pensato spesso che il dopo avrebbe dovuto essere necessariamente diverso – sono alcuni dei passaggi più importanti del discorso del Capo dello Stato – È una consapevolezza del bisogno di un cambiamento che non riguarda soltanto la sfera personale, ma che, su un piano generale, riguarda e si registra anche nel confronto e nei rapporti tra Paesi diversi. Tutti sfidati dallo stesso rischio – il virus che non rispetta le frontiere – e quindi tutti esposti alla medesima fragilità».
IN PIEMONTE 26.091 PAZIENTI GUARITI E 648 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi, venerdì 31 luglio, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.091 (+14 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3200 (+2) Alessandria, 1576 (+1) Asti, 843 (+0) Biella, 2441 (+2) Cuneo, 2355 (+3) Novara, 13.446 (+4) Torino, 1100 (+2) Vercelli, 962 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 168 (+1) provenienti da altre regioni.
Altri 648 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SONO IN TOTALE 4129
1 decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è di 4129 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 372 Novara, 1821 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 31.667 (+21 rispetto a ieri, di cui 15 asintomatici. Dei 21 casi, 15 screening e 2 contatti di caso, 4 casi con sintomi (casi importati). In totale, oggi i casi importati sono 19 su 21) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4105 Alessandria, 1885 Asti, 1056 Biella, 2928 Cuneo, 2813 Novara, 15.983 Torino, 1351 Vercelli (dato identico a ieri), 1152 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 269 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 125 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 5 (invariato rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 103 (-21 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 691. I tamponi diagnostici finora processati sono 499.126, di cui 273.952 risultati negativi.