Confindustria: ripresa più “robusta” nel Vercellese
Per l’accelerazione dell’economia locale si attende la chiusura d’anno. In linea con i dati nazionali e regionali, la ripresa economica anche in provincia di Vercelli dovrebbe a breve ritrovare slancio. È quanto evidenzia la consueta indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia per gli ultimi mesi del 2015.
A livello globale, si rafforzano gli effetti positivi della politica espansiva della Banca centrale europea che, tra l’altro, per combattere all’interno dell’Eurozona il binomio bassa inflazione e ancora lenta crescita, in occasione della riunione dello scorso 22 ottobre, ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire con ulteriori misure accomodanti già a partire dal mese di dicembre. Ecco allora che fra gli effetti positivi degli interventi di Quantitative Easing vi è anche un indebolimento dell’Euro che nuovamente, dopo la pausa estiva, sta favorendo le esportazioni anche a livello locale.
Alla consueta indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia per il IV trimestre 2015 hanno partecipato oltre 100 aziende associate, che hanno risposto ad un questionario articolato su una serie di parametri fissi e comprensivo di una parte che comprende tutti i settori produttivi e di una che si concentra sulle evidenze dei principali comparti dell’economia provinciale.
TUTTI I SETTORI PRODUTTIVI
ANDAMENTO OCCUPAZIONALE e PRODUZIONE TOTALE. Dopo la battuta d’arresto dello scorso trimestre i valori recuperano terreno, sia per quanto riguarda le aspettative relative all’occupazione che per la produzione totale: nel primo caso il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti da -1 ritorna a 2,20 (un anno fa si rilevava -6,60) e nel secondo caso da -5 risale a 3,33 (un anno fa era pari a -15,24). I saldi regionali sono migliori: nel primo caso sono pari a 5 e nel secondo passano da 1,90 a 8,60.
REDDITIVITA’. Si presenta in miglioramento, ma il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti, che fa riferimento alla redditività aziendale, si conferma purtroppo negativo: da -12,12 risale comunque a -6,67 e a livello regionale da -7 a -3,10.
NUOVI ORDINI IN TOTALE e PER LE ESPORTAZIONI. Questi parametri quando migliorano sono indice di salute dell’economia: per le esportazioni il saldo da -2,44 sale a 9,72 mentre gli ordini del mercato interno passano da -8,08 a 0. Per i dati regionali le prospettive sono ancora migliori: rispettivamente da 8,90 a 10,30 e da 1,10 a 6,70.
CARNET ORDINI. Sono in crescita le imprese per le quali il carnet ordini dovrebbe essere sufficiente da 1 a 3 mesi: dal 50,51% di giugno si passa al 53,33%; mentre l’11,11% del campione ha ordini che coprono da 3 a 6 mesi di attività. I dati sono allineati a quelli della precedente rilevazione.
CASSA INTEGRAZIONE. Si riscontra incremento della quota di aziende che dichiarano di non dover ricorrere a questo strumento: dal 68% si passa al 77,78%.
INVESTIMENTI PROGRAMMATI. I dati restano in linea con quelli precedenti: la quota di imprenditori che hanno dichiarato di voler procedere a investimenti significativi è pari circa al 25%, mentre per gli investimenti marginali si parla di circa il 48%, tuttavia coloro che ancora non intendono procedere a investimenti rappresentatano il 50%.
ANDAMENTO DEGLI INCASSI RISPETTO AI TERMINI DI PAGAMENTO PATTUITI. Rispetto al terzo trimestre del 2015 non si notano significativi cambiamenti: la quota di imprenditori che dichiarano un andamento dei pagamenti in linea rispetto ai termini pattuiti restano intorno a quota 56% ed in particolare, in media, si tratta di 87 giorni (a giugno erano 84) per quanto riguarda i committenti privati e di 124 giorni (contro 128 di settembre) per le pubbliche amministrazioni.
GRADO MEDIO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI. Va evidenziato un sensibile progresso rispetto a tre mesi fa per questo parametro in quanto si passa dal 68,18% a circa il 71%.
I PRINCIPALI SETTORI PRODUTTIVI
METALMECCANICO. Per questo settore si riscontra un forte miglioramento per quanto riguarda i dati relativi a nuovi ordini ed esportazioni: nel primo caso il saldo da -4,26 arriva a 2,56 mentre per l’export il saldo passa da -2,44 a 9,09. Invece per produzione e occupazione, rispettivamente il saldo da 8,51 scende a 5,13 e da -2,13 si azzera.
VALVOLAME E RUBINETTERIA. Anche questa volta, l’andamento del comparto riflette quello del settore metalmeccanico. A riprova, il saldo per i nuovi ordini da 3,33 arriva a 8 e per le esportazioni da 3,85 sale a 9,52.
TESSILE E ABBIGLIAMENTO. Nonostante le prospettive per nuovi ordini ed esportazioni siano meno ottimiste rispetto alla media, si evidenzia che il saldo relativo all’occupazione balza da 0 a 10.
SERVIZI. In forte rialzo le previsioni per questo comparto: il saldo relativo all’occupazione da 0 arriva a 28,57, quello per i livelli di attività da 14,29 a 28,57 mentre la redditività da 0 sale addirittura a 28,57. I nuovi ordini restano stabili con un saldo ancora pari a 28,57.