La Gdf di Vercelli sequestra 3.800 tonnellate di riso “finto bio”
Le Fiamme Gialle vercellesi, coordinati dal dott. Ezio Domenico Basso della Procura della Repubblica di Vercelli, avvalendosi della collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte hanno sottoposto a sequestro preventivo oltre 3.800 tonnellate di “riso biologico”.
L’indagine ha svelato una presunta frode – denunciata peraltro l’anno scorso anche da una nota trasmissione televisiva – commessa da alcuni agricoltori che avrebbero utilizzato diserbanti non ammessi in agricoltura biologica allo scopo di aumentare le rese per ettaro, in quanto il riso bio viene pagato sul mercato il triplo rispetto a quello prodotto in agricoltura convenzionale (che, invece, ammette l’uso di diserbanti per combattere le erbe infestanti).
Dopo un attenta analisi investigativa effettuata sulla platea dei produttori autorizzati dalla Regione Piemonte a coltivare secondo metodo biologico, si è proceduto al prelievo di campioni di terreno, acque, piantine di riso su diversi appezzamenti scelti tra quelli coltivati secondo metodo biologico, appartenenti ai soggetti di cui si sospettava la frode.
L’esito delle indagini tecniche effettuate su incarico della Procura nei laboratori dell’ARPA ha consentito di evidenziare la presenza di prodotti fitosanitari non consentiti in agricoltura biologica in percentuali variabili, ma tutte superiori ai limiti di tolleranza.
Pertanto l’Autorità Giudiziaria disponeva il sequestro preventivo della produzione di riso biologico delle aziende agricole interessate.
Le sostanze rinvenute nei campioni sono normalmente utilizzate in agricoltura convenzionale e non sono dannose per la salute umana.
I prodotti derivanti dall’agricoltura biologica, la cui resa per ettaro sarebbe normalmente inferiore a quella dei prodotti coltivati con metodo tradizionale, sono molto richiesti dal mercato e per tale ragione il loro prezzo è più elevato.