Due arresti per un maxi furto di rame
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Vercelli hanno portato a termine una indagine relativa ad un ingente furto di rame, avvenuto nel mese di settembre 2010. L’operazione si è conclusa con l’arresto di due stranieri, un bulgaro ed un bosniaco, ed altri correi denunciati, tuttora irreperibili.
L’attività ha avuto inizio nel settembre 2010, quando a seguito di un furto presso la ditta OMV di Via Ara a Vercelli (ex Varesina Stampi), in cui erano stati portarti via più di 1500 Kg di rame, i militari del Nucleo Operativo hanno avviato le indagini. Le indagini sono state concentrate essenzialmente su attività tecniche di riscontro, postume rispetto al momento della commissione del fatto, seguite e corollate da attività di verifica diretta, eseguite nei mesi successivi. Elementi fondamentali sono giunti, in settembre, dal R.I.S. (Raggruppamento Investigazioni Scientifiche) di Parma, competente sul territorio del Piemonte, a cui era stata affidata l’analisi di reperti. Sono infatti emersi 5 profili, attraverso cui si è arrivati all’identificazione di altrettanti soggetti, di nazionalità straniera, con alle spalle precedenti specifici. Spiccati i mandati di cattura nei loro confronti da parte della Procura di Vercelli, l’impegno del Nucleo è stato così volto al rintraccio dei soggetti identificati, cosa mai facile attesa la quasi assenza di riferimenti precisi e stabili sulla dimora degli interessati. Le ricerche hanno portato al rintraccio di Salimi Imer, bulgaro di 36 anni, sottoposto a custodia cautelare in carcere. Per gli altri correi pende tuttora il provvedimento: probabile che i soggetti siano all’estero, mentre per uno è certo che si trova ristretto in un istituto di pena in Romania.
Per il bosniaco invece, Hazil Firket classe 61, i militari hanno proceduto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione: nel corso delle ricerche infatti, i militari lo hanno visto e fermato perché molto somigliante ad uno dei ricercati. Le verifiche sulla sua identità hanno invece fatto emergere che l’uomo, pur con numerosi precedenti per furto di rame (puro scherzo della sorte), era estraneo alla batteria che aveva commesso il furto a Vercelli; su di lui comunque pendeva un provvedimento non ottemperato di espulsione sin dal 2010, e viaggiava a bordo di un’auto risultata rubata nel piacentino. Questi elementi hanno reso possibile l’applicazione del fermo.