Il messaggio pasquale dell’Arcivescovo

Le parole di mons. Marco Arnolfo: «I “segni del Risorto” sono in mezzo a noi»

L'arcivescovo mons. Marco Arnolfo

Ecco il testo del messaggio pasquale che l’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, ha rivolto ai fedeli attraverso le colonne del Corriere eusebiano.

«Carissimi fratelli e sorelle condivido con voi la gioia della prima Pasqua a Vercelli e l’augurio di speranza che leggo nello spettacolo della natura, che si risveglia dopo il sonno invernale. Dai campi arati e vuoti presto vedremo sorgere l’alimento che nutre e dà vita, quasi come le donne del vangelo, giunte davanti alla tomba vuota con la pietra ribaltata, presto hanno visto la vita del Risorto. «Raccontaci, Maria – domandano gli Apostoli a una di loro – che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto e vi precede in Galilea». Il Signore risorto ci precede là dove dobbiamo andare e certamente ci lascia vedere i segni del suo passaggio e della sua presenza, come i segni di una primavera ormai incipiente.

Gesù risorto è passato e sta passando per le nostre case quando suscita in noi la volontà di ricominciare nella verità, nella giustizia, nella speranza. Segni che ho trovato anche in carcere, sul volto di nostri fratelli e sorelle che, in modo sorprendente e disinteressato, rivolgevano auguri non per loro stessi, ma per gli altri: lavoro per tutti, pace in questo mondo insanguinato da guerre e terrorismo, la cessazione di ogni violenza, la salute e la serenità nelle famiglie. Auguri che rivolgo a tutti e che riflettono un cuore già illuminato dall’amore e invaso dalla speranza di un rinnovamento di vita.

Ho visto i segni della presenza del Risorto in tanti nostri ambienti, associazioni e istituzioni, dove si lotta per la dignità della persona umana, per la difesa della famiglia, per la custodia del creato, per una società più fraterna e più equa. Non lasciamoci scoraggiare da chi, ancora avvolto dalle tenebre di morte, alimenta l’indifferenza, il razzismo, la divisione e la corruzione.

Gesù risorto ci precede sui banchi di lavoro o di scuola, ai tavoli delle povertà, di confronto e di pace e lì ci aspetta per dare vita ad una stagione nuova di dialogo, a un patto forte, anche tra le generazioni, per studiare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo.

Con la forza del Suo Spirito la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono.

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Auguri».

+ mons. Marco Arnolfo, arcivescovo