L’Arcivescovo di Vercelli invita i fedeli ad un “pellegrinaggio spirituale”
La peste manzoniana del 1630 non risparmiò la città di Vercelli, che rivolse con fiducia le proprie preghiere alla Vergine Maria ottenendo dalla sua materna intercessione la grazia della liberazione dal terribile contagio. Dopo che nel 1835 il colera, propagatosi in Piemonte, non si diffuse in Vercelli con particolare virulenza, in adempimento del voto del 1630 venne organizzata una processione dal santuario della Madonna degli Infermi alla Madonna dello Schiaffo, nella cattedrale di Vercelli. Questa processione venne poi conservata per qualche tempo anche in occasione della memoria della Presentazione al Tempio di Maria.
Nelle difficoltà del tempo presente, in cui l’ansia per il timore di nuovi contagi rischia di far vacillare in alcuni il senso della fede, l’Arcivescovo di Vercelli, monsignor Marco Arnolfo, invita i fedeli, in condizione di età e salute favorevoli, a riprendere privatamente e singolarmente, in questo tempo quaresimale, l’antica prassi di un “pellegrinaggio spirituale” silenzioso ed orante dall’una all’altra icona della Vergine Potente, entrambe invocate in passato nella nostra città e diocesi a protezione dalle epidemie.
E’ raccomandata nel corso di questo itinerario dello spirito la Liturgia delle Ore, la preghiera del Rosario e la Via Crucis. E’ questo il momento per riscoprire il valore della preghiera personale intima e silenziosa, il “ritorna in te stesso” raccomandato da S. Agostino e dai maestri della vita spirituale come condizione imprescindibile del colloquio sincero ed autentico dell’anima con il suo Creatore e Signore.
Arcidiocesi di Vercelli
Ufficio Comunicazioni sociali