Incidente alla Brendolan: il comunicato della Filcams Cgil
Dopo il grave infortunio verificatosi lo scorso lunedì 26 settembre, all’interno del magazzino Maxidì-Brendoland, mercoledì 28 settembre, la Filcams Cgil ha indetto uno sciopero di due ore, con presidio, davanti ai cancelli dello stabilimento per manifestare la preoccupazione rispetto a quella che viene indicata come una «carenza delle garanzie di sicurezza all’interno della stessa struttura logistica».
«La giornata lavorativa di lunedì 26 settembre si era preannunciata critica fin dal primo mattino -spiegano in un comunicato i sindacalisti della Filcams – con il riscontro della caduta dall’alto delle scaffalature di due bancali di materiale: crollo avvenuto nella notte che – fortunatamente – non aveva coinvolto alcun addetto, a cui però ha fatto seguito, all’inizio della mattinata lavorativa, il grave incidente occorso a un dipendente con la conseguente frattura scomposta di entrambe le gambe. La giornata si è infine conclusa con il ribaltamento di un muletto avvenuto durante l’orario di lavoro, fortunosamente senza riportare conseguenze».
Sempre secondo la Filcams i lavoratori del sito logistico raccontano troppi incidenti occorsi in situazioni lavorative prive di sicurezza: «Il grave incidente subito lunedì scorso dal dipendente della Maxidì-Brendoland, originato da una manovra impropria di una movimentazione di carico da parte di un camionista addetto alle consegne, non è accidentale. Il fattore che accomuna tutte le situazioni di pericolo è determinato dalla schizofrenica organizzativa derivante dall’assecondare la consegna delle merci in tutti i punti vendita della grande distribuzione. Una carenza organizzativa cui consegue un accatastamento di merci, un affollamento di personale e mezzi di spostamento non idonei». In sostanza i grandi supermercati non hanno più stoccaggio di prodotti in magazzino e affidano questo compito ai poli logistici che diventano, appunto, dei supermagazzini.
«L’infortunio è sempre dietro l’angolo: più di una volta si sono scongiurate situazioni che avrebbero potuto avere gravi conseguenze».
«Da tempo abbiamo chiesto alle società che si sono avvicendate nella gestione dell’appalto di modificare l’organizzazione del lavoro, così come abbiamo chiesto che si facessero anche promotrici della modifica delle logiche gestionali del magazzino che – strutturalmente sottodimensionato – non può assecondare le dinamiche di una logistica concorrenziale, impetuosa e a volte improvvisa – afferma Valter Bossoni, segretario generale della Filcams Cgil Vercelli Valsesia – Il fermo con sciopero delle attività del magazzino Maxidì-Brendoland è il minimo di un’azione sindacale a tutela della sicurezza dei lavoratori che operano nella struttura: appaltatore e committente devono capire che questa situazione di grave insolvenza degli adempimenti in materia di sicurezza non è più tollerabile e va modificata”, conclude il sindacalista».