Vercelli: bufera sulla modifica dell’ordinanza che limita l’accesso alle sale slot

Forte: «Erano colpiti solo i nostri esercizi». La Lega insorge: «Incomprensibile». I dubbi delle organizzazioni che si battono contro le ludopatie

E’ bufera sulla decisione del sindaco di Vercelli di modificare radicalmente, dopo poche settimane, la determina che introduceva limitazioni negli orari di apertura delle sale slot e di utilizzo delle cosiddette macchinette”. La decisione di Maura Forte si basava sulla legge regionale n. 9 approvata nella scorsa primavera per arginare la piaga il gioco d’azzardo patologico. Il 22 luglio, dunque, il Comune di Vercelli annunciava, si dotava di un provvedimento che imponeva la chiusura tassativa dei videoslot e videopoker dalle 11 alle 16 nella logica di contrastare la frequentazione di giovani e pensionati nei locali dotati di slot e video poker. Il 26 settembre il dietro front, dopo una serie di critiche sollevate dalle associazioni di categoria (e riportate dal Corriere eusebiano): il divieto di utilizzo di tali apparecchi viene spostato nella fascia oraria tra le 4 e le 10 di mattina, un arco temporale oggettivamente meno incisivo ai fini del contrasto.

Per ora il sindaco e il suo ufficio stampa non hanno diramato alcuna dichiarazione per spiegare la decisione ma, contattata direttamente, Forte sostiene che la precedente ordinanza aveva portato semplicemente uno spostamento dell’utenza nelle sale slot dei comuni confinanti a quello di Vercelli dove il provvedimento non aveva effetti «determinando solo un danno economico per le nostre attività commerciali. Il limite della legge – spiega Forte – è quella di non stabilire regole omogenee in tutta la regione, ma di demandare ai Comuni le decisioni».

Ma le spiegazioni del sindaco sono parse deboli alle orecchie di chi, quotidianamente, constata gli effetti devastanti che la dipendenza da gioco produce su persone e intere famiglie: proprio sabato scorso la Caritas diocesana vercellese ha dedicato il proprio incontro annuale al tema delle ludopatie illustrando i dati allarmanti della sua diffusione sul territorio nazionale e anche provinciale. Un fenomeno che impoverisce le famiglie, che cresce in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo e che, in casi estremi, si traduce in vero e proprio allarme sociale (vedi servizio detagliato pubblicato a pag. 9 del Corriere eusebiano di sabato 1 ottobre).

Ma anche sul piano politico la retromarcia di Forte non è passata inosservata: «Ora – attacca il capogruppo della Lega Nord, Alessandro Stecco – delle due l’una: o il sindaco ha deciso a luglio senza aver valutato gli ovvi effetti sulle attività commerciali che si basano su queste attività, oppure aveva valutato in modo errato i potenziali effetti economico-commerciali. Inoltre, se il calo di “clienti” lamentato è vero, questi erano sempre i giovani che si volevano tutelare e quindi si stava raggiungendo l’obiettivo della protezione dei nostri ragazzi. Si sono “profilati” gli avventori di quella fascia oraria che ha creato tanti problemi economici ai gestori? Se l’obiettivo era combattere la ludopatia giovanile, la fascia di divieto tra le 4 del mattino e le 10 del mattino ci sembra assurda e inutile. Siamo di fronte alla classica contraddizione all’italiana . Si dice di voler fare una cosa e se ne fa un’altra. Ho protocollato per la Lega Nord, firmato anche da Forza Italia un’ordine del giorno del centrodestra vercellese da discutere al prossimo consiglio comunale».