Arrestato truffatore seriale: aveva raggirato online oltre 160 persone

L’uomo, un cinquantenne di origini milanesi ma residente a Vercelli, ha alle spalle una lunga serie di delitti commessi carpendo la fiducia della gente

Nella giornata di giovedì 20 settembre, la Polizia di Stato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’autorità giudiziaria,  ha arrestato  un cinquantenne residente a Vercelli, ma di origini milanesi, che era stato condannato a undici mesi di reclusione per truffe commesse mediante internet. L’uomo, nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2018, si era reso responsabile di truffe online a carico di circa 160 vittime accertate, fatti per i quali era stato deferito a numerosissime Procure della Repubblica, sull’intero territorio nazionale.

L’abile truffatore, mediante annunci pubblicati sui principali siti di vendite online con  false generalità e “nickname” come “ALESR4”,  “DANZFM”, “DIPO91GO” e “GOPRO”, carpiva la fiducia dei suoi clienti e poneva in vendita beni di vario tipo che, dopo essere stati pagati, non venivano spediti agli acquirenti. Infatti, lo scaltro venditore chiedeva il pagamento degli oggetti messi falsamente in vendita mediante accredito su carte o vaglia postali, per poi far rapidamente perdere le proprie tracce.

Dall’attenta analisi dei precedenti penali e del curriculum criminale dell’uomo, emerge poi che lo stesso nel 2003 era stato denunciato per essere stato trovato alla guida di un mezzo con i lampeggianti blu, indossando una tuta del 118. In quella circostanza il malvivente, unitamente ad un  complice era stato segnalato in quanto notato da diversi giorni a bordo di un veicolo con la scritta “Auto medica”, che circolava per Vercelli, a volte anche con i dispositivi di emergenza in funzione.

Nel 2010 era stato sorpreso a Casale Monferrato mentre si faceva consegnare del denaro dai commercianti del centro cittadino, asserendo che sarebbero serviti per organizzare un evento a scopo benefico, i cui proventi sarebbero stati devoluti al Reparto pediatrico dell’ospedale di quella località.

Per l’indubbia propensione a delinquere del soggetto e per la sua accertata pericolosità sociale, è stata proposta l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei suoi confronti.