Attenti alla banda dei finti fruttivendoli

I carabinieri di Vercelli hanno individuato un gruppo organizzato che agisce sempre con la stessa modalità operativa

Stessa modalità operativa, stessa provenienza, stesse vittime: preoccupa i carabinieri del comando provinciale di Vercelli l’attività di una banda di malviventi di origine napoletana che, da qualche settimana, sembrano aver scelto il Vercellese come “teatro” delle loro imprese: con mezzi commerciali apparentemente professionali i soggetti in questione si riforniscono di cassette di frutta e verdura e poi iniziano a battere il territorio. Una volta individuate case unifamiliari, in zone periferiche dei paesi, preferibilmente abitate da anziani entrano in azione proponendo la loro merce a prezzi scontatissimi. Non appena le vittime malcapitate estraggono i soldi questi vengono loro sfilati di mano con l’assicurazione che presto avranno indietro il loro “resto”. Inutile dire che i malviventi a quel punto si dileguano con somme talvolta consistenti.

«Il problema – spiega il capitano Matteo Orefice – è che si tratta di professionisti che scelgono accuratamente i soggetti da raggirare e si guardano bene da sottrarre altro se non i contanti. Questo rende difficile alle forze dell’ordine, anche quando si riesce a individuarli, arrivare a formalizzare un arresto o anche solo un fermo».

Ed è quello che è accaduto lunedì quando, in seguito a una serie di segnalazioni, i militari dell’arma sono riusciti a bloccare due uomini di origine napoletana, ma temporaneamente alloggiati in provincia di Milano, a bordo di un furgoncino dalle parti di S. Germano e sospettati di aver portato a termine almeno due “colpi” ai danni di altrettante persone anziane. Sul mezzo il solito carico di frutta e verdura: «Ai due soggetti – continua Orefice – abbiamo contestato il reato di “furto con strappo”, tuttavia non avendoli sorpresi nella flagranza del reato e avendo in loro possesso solo denaro contante, senza alcun elemento che riconducesse alle persone raggirate, non abbiamo potuto effettuare il fermo e neppure il sequestro del mezzo o dei soldi (quasi mille euro) che avevano con sé».

Di qui la scelta di tenere una conferenza stampa per dare la massima pubblicità a quanto accaduto per evitare, se possibile, che raggiri simili si ripetano. I carabinieri stanno inoltre proseguendo negli accertamenti per verificare se, oltre ai due casi denunciati, se ne siano verificati altri sempre nel Vercellese.