Il 31 luglio Presti termina l’incarico di coordinatore straordinario dell’Asl Vercelli
Il manager: «Sono molto più fiducioso sul cosa potremmo attenderci nei prossimi mesi, anche di fronte a possibili recrudescenze dei contagi»
«Poter mettere a disposizione le mie competenze a beneficio dell’ASL di Vercelli e del suo territorio è per me un onore, ma anche una grande responsabilità». È con questa espressione che Pietro Presti, nominato il 1 aprile 2020 come coordinatore straordinario per l’Asl di Vercelli per la fase pre e post ospedaliera dell’emergenza coronavirus “Covid-19”, aveva commentato in prima battuta l’avvio dell’esperienza presso l’Asl Vercelli in uno dei momenti più complessi della storia sanitaria italiana. Un impegno, il suo, di carattere straordinario legato all’emergenza, che si concluderà il 31 luglio 2020 e rispetto al quale aveva accettato a titolo gratuito, vista la drammaticità della situazione.
Il “Covid-19” ha rappresentato una sfida da tanti punti di vista; non solo per le caratteristiche di tale malattia, ma anche perché ha comportato una gestione organizzativa duale, da snodare in due ambiti diversi, ma comunque correlati: ospedale e territorio. E se per molti aspetti la realtà ospedaliera è per tanti versi più abituata alla gestione di emergenze e casi critici; il coronavirus ha mostrato il volto meno forte dell’assistenza sul territorio per le fase pre e post ricovero.
Una situazione aggravata in tale circostanza ancora di più dalla necessità di poter strutturare un sistema di sorveglianza, di monitoraggio e di contenimento costante, con l’esecuzione dei tamponi e con i ricoveri in strutture delocalizzate, in grado di assorbire i pazienti meno critici anche al fine di decongestionare gli ospedali.
Dalle task-force di infermieri per l’esecuzione dei tamponi e per il supporto alla Rsa, all’integrazione operativa tra Sisp e Distretto, all’apertura della struttura universitaria messa a disposizione dall’Edisu e dall’Università del Piemonte Orientale, ai Cavs Covid di Gattinara e Varallo, all’introduzione di modalità innovative e tecnologiche sia per il contact tracing, sia per l’esecuzione efficiente dei tamponi con il metodo “drive through”, sia per alcuni ambiti sperimentali di telemedicina (Tytocare e tele-riabilitazione), alla corretta gestione e coordinamento dei test sierologici sulla popolazione – solo per citare alcune delle iniziative realizzate dall’ASL VC durante il suo mandato –, l’obiettivo è stato quello di definire percorsi organizzativi di assistenza incentrati sull’integrazione tra ospedale e territorio. Il tutto, in sinergia con le Amministrazioni comunali che hanno collaborato fattivamente, e sempre attraverso il dialogo e la collaborazione costante con i principali stakeholder territoriali, di cui Presti si è fatto portatore fin dal primo giorno del suo insediamento.
«Quando, a fine marzo, ricevetti la richiesta da parte dell’Assessorato alla Sanità di potermi rendere disponibile a ricoprire il ruolo di Coordinatore straordinario per l’emergenza “Covid-19” per l’Asl di Vercelli, avevo rappresentato quanto per me fosse importante: che si trattasse di un incarico gratuito, temporaneo legato al periodo emergenziale e che potessi porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di gestire al meglio la drammatica emergenza che il territorio stava vivendo, o meglio dire, subendo. Dal primo momento sono stati giorni molto concitati e intensi, con una pressione esterna che non permetteva la minima distrazione o allentamento e che ha richiesto un focus e una lucidità costante sulle priorità e le risorse da organizzare, con una gestione proattiva delle continue criticità che si presentavano e che richiedevano soluzioni tempestive ed efficaci e, per certi versi, anche straordinarie – così ricorda Presti il periodo di maggiore impegno tra aprile e maggio – Fin da subito, ho trovato la massima collaborazione con la Direzione generale dell’Asl di Vercelli, i direttori di struttura, il personale sanitario e amministrativo dell’Asl e ospedaliero di Vercelli e Borgosesia, i medici del territorio, in particolare i medici di base, i pediatri, gli specialisti, gli assistenti sociali, le Usca, le Rsa e i centri semi-residenziali, le associazioni di categoria, i sindaci e le loro amministrazioni comunali, il prefetto, il presidente della Provincia, le fondazioni (Crv e Valsesia in primis) e altre associazioni no profit, la Croce Rossa, le comunità montane, i sindacati, l’Università del Piemonte Orientale, l’Osservatorio epidemiologico, le autorità, le forze dell’ordine, i giornalisti e tutte le persone che, a vario titolo, mi hanno sostenuto nel mio mandato. A tutti loro, rivolgo il mio più sentito ringraziamento, insieme alla Fondazione Tempia che mi ha autorizzato a poter svolgere questo incarico. In particolare, desidero rivolgere un personale ringraziamento al presidente della Commissione Sanità, prof. Alessandro Stecco, con il quale ho avuto anche il privilegio di condividere il ruolo nella task force regionale sul miglioramento dell’assistenza territoriale presieduta egregiamente dal prof. Fazio, e all’assessore Icardi per avermi dato questa opportunità e ai suoi funzionari per il costante supporto».
«Come manager sono sempre stato orientato agli obiettivi, ai risultati. In questo caso, il mio mandato aveva un obiettivo chiaro: supportare l’Asl nella fase emergenziale per ridurre il più possibile l’impatto del “Covid19” sul sistema sanitario territoriale vercellese e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini – conclude Presti – Ebbene, pur soddisfatto del lavoro svolto, non posso esimermi dall’esprimere un mio sentito pensiero di vicinanza e di cordoglio a tutte quelle persone che hanno perso i propri cari, alle vittime del “Covid-19” e a chiunque abbia subito sofferenze fisiche, psicologiche ed economiche a causa della pandemia. Oggi, rispetto a quattro mesi fa, sono molto più fiducioso sul cosa potremmo attenderci nei prossimi mesi, anche di fronte a possibili recrudescenze dei contagi, sia in virtù del lavoro svolto dalla Regione in termini di prevenzione, tracciamento attivo, contenimento e sorveglianza epidemiologica, sia per il senso civico dimostrato dalla maggior parte della popolazione nell’adottare le misure individuali (mascherina e distanziamento). Sono certo che l’unione di intenti, la solidarietà e il restare vigili, insieme ai progressi della scienza e alle nostre conoscenze maturate durante questa terribile esperienza, ci permetteranno di uscire presto da questa pandemia, una volta per tutte».
«Sono molto soddisfatto per il lavoro che Pietro Presti ha realizzato in Asl Vercelli durante il periodo di emergenza “Covid-19”. Voglio ringraziarlo pubblicamente per l’impegno profuso e per aver subito accolto e accettato la sfida quando gli è stata proposta – afferma il presidente della Commissione Sanità, Alessandro Stecco – Le esperienze e le attività portate avanti in questi mesi, specie sul fronte della gestione organizzativa del territorio, si sono rivelate efficaci dimostrando il valore e l’importanza di processi assistenziali integrati in cui la sinergia con l’ospedale debba essere funzionale a favorire, post dimissioni, la presa in carico globale dei pazienti con una rete efficiente di assistenza anche al domicilio».