Inaugurato il 19º anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale
Venerdì mattina si è svolta la solenne inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale. Davanti a un Teatro Civico di Vercelli gremito di autorità, docenti e studenti è toccato al rettore, Cesare Emanuel, con la sua relazione, stilare un bilancio e tracciare le linee di lavoro future dell’ateneo tripolare.
Emanuel è partito dalla fotografia del presente: «Il fotogramma emblematico del 2016 ci viene offerto dai risultati consegnati dalla Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR), dalla visita periodica di accreditamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e dagli approfondimenti che ne sono finora seguiti. La tornata valutativa del 2011-14 ha confermato l’Upo al quarto posto tra gli atenei di piccole-medie dimensioni a livello nazionale e l’ha posizionata al quindicesimo posto in Italia per la qualità della ricerca. Il 2 gennaio Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica annuale delle università italiane e ha collocato l’upo al decimo posto, tenendo conto di indicatori relativi sia alla didattica, sia alla ricerca».
Da qui l’Upo intende ripartire: «Il piano strategico che abbiamo approvato e presentato pubblicamente nei mesi scorsi trasuda pensiero, invenzione, intraprendenza, avventura. Nel redigerlo ci siamo guardati dentro e abbiamo poi lanciato lo sguardo fuori dalle nostre mura in una prospettiva transcalare, che considera la dimensione locale, quella regionale e quella macro-regionale; abbiamo incontrato i soggetti con cui cooperiamo e stabiliamo relazioni per realizzare le rispettive missioni entro queste scale».
Un impostazione, quella di Emanuel, concreta e realistica: «Non possiamo migliorare la qualità del nostro sistema mettendoci in competizione con gli altri Atenei, ma piuttosto allestendo la collaborazione e la creazione di reti. Dobbiamo riconoscerci con convinzione nel modello organizzativo di cui rispecchiamo pienamente le caratteristiche, forse senza saperlo: è quello della flagship university, l’università “ammiraglia”, l’ateneo di punta radicato nel territorio di cui reca la bandiera e del quale è motivo di orgoglio».
(Sul prossimo numero cartaceo del Corriere eusebiano altre notizie e immagini della cerimonia)