La Pro perde a Pisa dopo la magia di Morra
Pochi irriducibili Innamorati all’immensa Arena Garibaldi stadio Romeo Anconetani di Pisa, chiamateli come volete, la sporca dozzina, il bello il brutto e il cattivo, i quattro dell’Ave Maria o la carica dei 101, sono comunque meno di 100, forse 10. 5 o seimila i pisani, non sono riuscito a contarli con precisione. Rispetto al derby perso, Grieco toglie Mal e Gerbi, inserisce dal primo minuto Emmanuello, Sangiorgi ed il prestito dall’Entella, Gatto Leo. Proprio l’Entella, che nel pomeriggio ha perso a Cuneo e volendo la Pro ne può approfittare per accorciare le distanze.
Pisa (4-3-1-2): Gori; Meroni, De Vitis, Benedetti, Lisi; Verna, Gucher, Di Quinzio; Minesso; Moscardelli, Pesenti. A disposizione: D’Egidio, Kucich, Birindelli, Brignani, Buschiazzo, Masi, Izzillo, Marin, Masucci, Gamarra Ruiz, Lidin. Allenatore Luca D’Angelo.
Pro Vercelli (4-2-3-1): Nobile; Berra, Milesi, Crescenzi, Mammarella; Bellemo, Sangiorgi; Azzi, Emmanuello, Leo Gatto; Morra. A disposizione: Moschin, Merio, Comi, M. Gatto, Schiavon, Mal, Grillo, Auriletto, Pezziardi, Iezzi, Foglia, Gerbi. Allenatore Vito Grieco.
Arbitro Alessandro Meleleo di Casarano, assistenti Dibenedetto di Barletta e Pappagallo di Molfetta
Pro in bianco totale, nostalgia di calzoncini neri, quelli che ha il Pisa con la maglia nerazzurra. Batte l’inizio la Pro che attacca da destra a sinistra rispetto alla tribuna. Attacca è un verbo importante perché dopo pochi istanti il Pisa prende il comando delle operazioni e i nostri agiscono di rimessa. Il Pisa schiera in attacco Moscardelli e Pesenti che con la maglia bianca di quest’anno sarebbero titolari fissi anche su una gamba sola. Noi c’abbiamo CM32, che si sta valorizzando alla grande. Umberto Germano invece non c’è, su una caviglia sola non ci si regge. Qualche palpitazione nei primi dieci minuti ma nulla di che, una palla vagante e solitaria in area rincorsa da Nobile, la conclusione di Moscardelli al 10’ che trova pronto il nostro portierone. E la Pro? Contiene e si contiene per non scoprirsi, con ritrosia sporge il nasino fuori, ogni tanto. Gli integralisti potrebbero affermare che il Pisa preme ma non impensierisce, vorrei premere come il Pisa e segnare invece come la Pro, ho pazienza. Fase stazionaria alla metà del tempo, pare che i nostri abbiano preso le misure dell’avversario. Ed infatti, come un sarto assassino e le sue forbici, un killer che nella barberia usa la lama al collo della vittima lasciando girare sulla scena la sedia, sulla vittima il camice bianco sporco di sangue. E la Pro entra così, con passo felpato ma rapida, sfregia la rete toscana per una grande azione in area di Morra, CM32 riceve palla leggermente spostato sulla destra, si gira e fa partire una rasoiata tra palo e Gori, estremo difensore locale, vagamente complice per avere preso goal sul suo legno, il primo legno. Bravissimo comunque CM32, olè. Al 29’ Lisi propone un traversone dalla sinistra, spiovente che Nobile prova respingere quel tanto che basta per alzare il ritmo del cuore negli Innamorati. Pisa proteso al pari, ancora Nobile e suoi pugni sulle insidie locali, il sarto assassino si è chiuso come un riccio, apre il ventaglio degli aculei con parsimonia. E quando apre fa paura, sul finire del tempo CM 32 propone una palla d’oro in area ma nessuno è pronto a sfruttare l’assist. Pesenti prima di Morra e poi Moscardelli tentano la via della rete, senza successo. Botta al volo di Gucher, blocca Nobile.
Ripresa, fuori Meloni e dentro Birindelli per il Pisa. Troppo presto per temporeggiare, Nobile fa flanella con il pallone ed è ammonito. Al 55’ esordio di Auriletto che prende il posto di Dentello Azzi. Al 57’ spunto di Leo Gatto sulla sinistra in velocità, prende palla a Verna, entra in area abbastanza solo e tira uno scoppietto a salve verso Gori. Prima, il Pisa aveva cercato la via del goal ma senza concretezza, anche con Gucher dalla distanza, a lato. Ammonito Bellemo per gioco falloso. Il Pisa in forcing. Al 71’ fuori Gatto Leo e dentro Gatto Max, la partita è combattuta, i nerazzurri spingono nel tentativo di recuperare senza però creare dei veri pericoli alla porta di Nobile, si vedono cross, tentativi di scambi in velocità sopiti sul nascere, si combatte con lo spirito di questa categoria bella e dannata che è la serie C. Più dannata che bella. Al 79’ Milesi fa il patatrac, su un cross dalla destra offensiva, il centrale difensivo solo soletto nella sua area svirgola la palla che presa da effetto tossico s’insacca alle spalle dell’esterefatto Nobile. Amen. All’83’ ammonito Berra per gioco falloso, due minuti dopo fuori Emmanuello e dentro Schiavon. All’85’ il Pisa lamenta una trattenuta in area di Masucci ma Meleleo fa proseguire. E così il Pisa allo scadere passa in vantaggio con il colpo di testa di Birindelli su cross di Di Quinzio dalla sinistra, nessuno si occupa del giovane Birindelli che la mette dentro nell’angolo alla destra di Nobile. Finisce così, cioè male. Oltre la firma, un Innamorato all’Arena Garibaldi.
Paolo d’Abramo