«Lasciamoci “scomodare” dal messaggio d’amore del Natale»
L’augurio dell’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, rivolto ai lettori del Corriere eusebiano
In occasione del Santo Natale, pubblichiamo questo testo di auguri scritto dall’arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, per i lettori del Corriere eusebiano.
«Carissime sorelle e carissimi fratelli, «mentre contempliamo la scena del Natale nel presepe – ci ha scritto Papa Francesco – siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino». Ecco il mio augurio per questo Natale: lasciarci scomodare, metterci in cammino, proprio come successe a Maria e a Giuseppe ai Pastori e ai Magi, che incontrarono Gesù solo perché si misero in cammino. Vale ancora oggi, ma occorre vincere le nostre resistenze e paure per andare incontro all’Autore della vita e della gioia.
La nascita di Gesù sulla terra è il tentativo di Dio di richiamarci dal torpore e dall’indifferenza in cui siamo caduti. Dio non si arrende e gioca tutto se stesso. Non ha paura di perdere la sua vita pur di salvarci dalla morte eterna, fin d’ora, da una vita vuota di ideali, di amore e di senso.
Abbiamo bisogno di lasciarci «attrarre dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo», continua Papa Francesco. Ancorati nel nostro io, non incontriamo più l’altro. Vediamo solo più i nostri bisogni, i nostri diritti, i nostri profitti immediati. Gli altri sono di ostacolo o ci fanno paura. Si frantumano così le nostre famiglie e le nostre Comunità. Si depredano le risorse limitate della nostra casa comune, si inquina e si avvelena, si ruba la vita delle future generazioni.
Vercelli non è un’isola felice. Anzi, le graduatorie del Sole 24 Ore la ritraggono agli ultimi posti per quanto riguarda la qualità dell’aria, l’imprenditoria giovanile, la mortalità per tumore. Per fortuna ci distinguiamo in positivo per giustizia e sicurezza, presenza dei medici di base, acquisizioni di cittadinanza, concerti, mostre e una eccellente università.
Il Natale di Gesù non è la magia di una notte e di un giorno speciali, una bella favola per bambini, ma il grido “di-sperato”, paradossalmente di speranza di un Dio che non si arrende e ci invita a metterci in cammino dietro a Lui per invertire la rotta. Con Lui cominciare a prenderci cura degli altri, a partire, come ha fatto Lui, dai più scartati e sofferenti. Tutti possono farcela perché è Lui ad affiancarsi ad ogni uomo, a prenderci per mano e ad invitarci a crescere con Lui. Alla luce del suo Amore possiamo muovere spiritualmente i primi passi verso il fratello che troviamo in casa, al lavoro, in ospedale, nella scuola o nella cella del carcere.
Auguri di buon cammino con Gesù».
+ mons. Marco Arnolfo, arcivescovo