Mons. Arnolfo in consiglio comunale: «Cosa ci attendiamo dalla politica»
Nel pomeriggio di giovedì 31 maggio l’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, ha fatto visita al consiglio comunale di Vercelli riunito in municipio. Al suo fianco Luciano Vietti, dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, Gianni Brunoro, direttore Caritas, Paolo Solidani, direttore Ufficio Migrantes, Carlo Greco, presidente dell’Associazione S. Teresa, che gestisce il dormitorio cittadino. A dare il benvenuto agli ospiti è stata la sindaca Maura Forte, che ha citato l’affermazione di papa Francesco sulla politica, «la forma più alta di carità, perché cerca il bene comune». «Questa è la politica che noi abbiamo a cuore – ha sottolineato – e la vogliamo condividere con tutti coloro si impegnano per la dignità di ogni cittadino». Mons. Arnolfo, ringraziando per l’accoglienza ricevuta, spiegato sinteticamente la nuova strutturazione della diocesi in comunità pastorali, che riuniscono più parrocchie, per favorire la collaborazione e operare con maggior efficacia.
«Il bene comune non è una somma di beni particolari ma è uno solo, indivisibile, a di là di ogni ideologia – ha precisato Vietti – Richiede quindi di puntare su un’azione condivisa. La città di Vercelli, i suoi abitanti, il suo territorio sono il nostro bene comune. Dobbiamo agire insieme per creare nuove opportunità di lavoro sostenibile, per valorizzare e rendere ancora più fruibile il patrimonio storico-artistico».
«La solidarietà non è appannaggio di pochi ma responsabilità di ciascuno – ha esordito Brunoro. Esercitare la carità significa amare, e quindi sostenersi a vicenda. Noi siamo qui per dirvi che vi vogliamo bene, che siete importanti sul fronte del bene comune e che vi sentiamo alleati contro la povertà. Ma vogliamo recuperare il nostro ruolo sussidiario; dobbiamo investire in risorse e strumenti per costruire il futuro». E ha citato l’emergenza abitativa, il lavoro, l’Emporio solidale, il carcere, settori in cui le carenze e le difficoltà sono maggiori. Poi ha rilanciato con proposte concrete: «Il governo ha destinato il 4% in più del bilancio 2018 alle spese militari: 25 miliardi di euro. Facciamoci sentire su questi temi, chiedendo un’attenzione e un investimento altrettanto consistente per l’educazione, l’istruzione, la lotta alla povertà».
Numerosi gli interventi di assessori e consiglieri comunali, che si sono sentiti unanimemente e positivamente «sollecitati da chi ben conosce le situazioni di emarginazione sul territorio e offre una testimonianza diretta accanto agli ultimi. Faremo tesoro delle vostre osservazioni e delle vostre richieste».