Pro 0 vs Sudtirol 2 , Leoni sottomessi e senza difese

Pro vs Sudtirol Pro vs Sudtirol

Pro vs Sudtirol, arbitro Kevin Bonacina di Bergamo, assistenti Pietro Lattanzi di Milano e Giorgio Ravera di Lodi, quarto uomo Francesco D’Eusanio.
Le formazioni:

Pro Vercelli: Tintori; Cristini, Masi, Auriletto; Bruzzaniti (53’ Della Morte) , Emmanuello ( 76’ Silenzi), Vitale, Erradi(76’ Erradi) , Crialese (67’ Iezzi ) ; Rolando (67’ Bunino) , Comi. A disposizione Rendic, Carosso, Bunino, Della Morte, Silenzi, Sangiorgi, Clemente, Rizzo, Iezzi. Allenatore Beppe Scienza.

Sudtirol): Poluzzi; De Col, Zaro, Curto, Fabbri; Tait, Gatto ( 75’ De Col) , Broh (81’ Broh); Casiraghi (75’ Voltan) ; Candellone (68’ Rover) , Odogwu ( 81’ Fischnaller) . A disposizione Meli, Voltan, Fischnaller, Theiner, Rover, Moscati, Davi, Heinz, De Col. Allenatore Ivan Javorcic.

È una gara complicata per entrambe le formazioni che hanno ambizioni di alta classifica e devono tenere il passo del Padova superstar, il pareggio non servirebbe a nessuno ma la sconfitta sarebbe una mortificazione alla speranza di promozione diretta. La Pro ripresenta la coppia d’attacco Comi & Rolando, il Sudtirol si affida a Odogwu e Candellone, quest’ultimo scuola Toro e poi ex Napoli e Bari. Gara veloce, le due compagini si affrontano a viso aperto. Ammonito Bruzzaniti al 22’ per fallo su Casiraghi. Pro e Sudtirol sono due squadre tecniche e ben messe in campo da due allenatori esperti quali sono Scienza e Javorcic, per la serie C un gara di lusso, l’unico rischio è che prevalgano le scelte tattiche sulle abilità tecniche dei calciatori. È una gara veloce, Emanuele Gatto (Sudtirol, i Gatto sono tanti)è ammonito per fallo tattico al 32’. Per mezz’ora non ci sono chiare occasioni da gol, si percepisce che le due squadre si temono ma cionondimeno provano ad offendere, con eleganza. Insomma, le conclusioni – quelle della Pro nel primo tempo da destra a sinistra rispetto alle tribune – terminano tutte a lato di poco oppure alte sulla traversa, lo stesso vale per gli ospiti. Manca l’estro di Belardinelli e la forza di Awua, i Bianchi sono ordinati e diligenti, troppo diligenti. I due allenatori giocano una partita a scacchi e conta l’invenzione. Improvviso, al 44’ Malomo, Alessandro Malomo

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ex Roma Vicenza e Triestina, talento in parte inespresso, entra in area dalla destra offensiva e spara una botta che sembra uscire ed invece entra, oltre le braccia di Tintori, a dare il vantaggio agli ospiti, uno a zero per il Sudtirol. Come dice il mio amico Giuseppe non si può perdonare un gol sul primo palo, mentre – invece di stare in piedi – sta cadendo. La questione è molto semplice, questa è una gara molto tattica, è una partita a scacchi, l’invenzione risolve, gli errori puniscono, al momento ha risolto Malomo con la complicità di Tintori e della difesa che è rimasta a guardare. Il primo tempo finisce così.
Ripresa, ed è subito cartellino giallo per Masi, al 47’, gioco falloso. La Pro pressa, deve recuperare, scarsa mira e fibrillazioni ansiose. Ammonito Curto al 55’ per fallo tattico. Al 57’ Crialese salva sulla linea di porta la conclusione di Tait da breve distanza e sulla quale non arriva Odogwu , il Sudtirol è squadra solida, precisa e si dimostra più forte della Pro, quanto meno più cinica. I Bianchi tentano di recuperare ma mostrano fragilità di struttura e scarsa fantasia, quanto mancano Awua e Belardinelli! Al 67’ dentro Iezzi e Bunino, fuori Crialese e Rolando. Al 68’ Tintori con i polpastrelli devia la velenosa conclusione incrociata di Rover dalla destra offensiva. Al 74’ Vitale dalla trequarti mette dentro l’area per Bunino che di testa mette alto sulla traversa. Fischnaller raddoppia all’83’, entra veloce in area e lascia partire un botta da posizione centrale che s’insacca sotto la traversa, Tintori sfiora la palla ma non può deviarla, difesa immobile, portiere indifeso. Al. 90’ Poluzzi compie la prima parata volante della sua partita, anzi due, entrambe su Comi, su cross di Vitale il primo, oggi non è giornata Bianca. Cinque minuti di recupero. Il Sudtirol si è dimostrato più solido e forte, la Pro non ha nulla da recriminare.

Paolo d’Abramo