Vietati computer e smartphone al truffatore seriale online

L’uomo, che ha mietuto vittime in tutta Italia, sta scontando una pena a 11 mesi di carcere a Billiemme. Quando uscirà sarà sottoposto a sorveglianza speciale

Nello scorso mese di settembre, la Polizia di Stato ha arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Vercelli un uomo, cinquantenne di origini milanesi, in esecuzione di un ordine di carcerazione. La misura era stata emessa per espiare la pena di undici mesi di reclusione per la commissione di numerose truffe, soprattutto on line. In particolare, l’uomo, nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2018, era stato segnalato a varie Procure della Repubblica ben 160 volte sempre per lo stesso reato, ossia quello delle truffe commesse on-line.

Nelle more delle indagini svolte dal personale di Polizia, l’uomo ha continuato imperterrito a consumare truffe. Per tale ragione, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Vercelli aveva proposto all’autorità giudiziaria anche l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

Nella mattinata dello scorso 9 novembre la Polizia di Stato ha notificato al truffatore il decreto di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale.

L’uomo, ormai noto per aver mietuto vittime in tutto lo stivale attraverso truffe ben architettate su internet, attualmente sta scontando una pena di 11 mesi di reclusione.

A seguito della misura lo stesso, dopo la scarcerazione, sarà sottoposto dalla Polizia a un regime di vigilanza e, soprattutto,  non potrà detenere né utilizzare computer, telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato collegabile ad internet, e cioè a tutti quegli strumenti che erano da lui utilizzati per commettere reati attraverso l’inserimento di annunci soprattutto sul portale “e-bay”, ove incassava il denaro per la vendita di oggetti che puntualmente non recapitava al malcapitato di turno. 

Il decreto, emanato dal Tribunale distrettuale di Torino, è scaturito a seguito della proposta del Questore di Vercelli, ove era stata evidenziata la pericolosità criminale del truffatore seriale.