Si chiude l’annata agraria. Coldiretti: «Qualità buona, ma il maltempo…»

Il ciclo produttivo nei campi si conclude tradizionalmente l’11 novembre: «Bisogna imparare a convivere con gli sconvolgimenti del clima»

E’ tempo di bilanci per l’annata agraria la cui chiusura è tradizionalmente sancita con l’11 di novembre. Il 2018 è stato caratterizzato e condizionato notevolmente dall’andamento climatico, soprattutto l’elevata piovosità primaverile ha gravato, in modo particolare, sui seminativi, dai foraggi alle orticole dalle patate ai cereali. Discorso diverso per il riso che, a livello produttivo, vede una buona annata. La castanicoltura ha risentito anch’essa del clima piovoso, delle grandinate violente e delle temperature altalenanti per cui in Piemonte la produzione ha registrato un calo del 20% rispetto allo scorso anno. Sugli scudi la produzione apistica che torna su volumi normali, nonostante la preoccupazione a causa degli sconvolgimenti climatici. Annata positiva per il comparto dei bovini da carne, dove la razza Piemontese continua a dare buoni risultati e segno + per il vitivinicolo che registra, come previsto in fase di vendemmia, una produzione in aumento del 15%, rispetto allo scorso anno a causa della notevole siccità, e un’ottima qualità.

«Una situazione produttiva, quindi, con alti e bassi proprio a causa del clima le cui manifestazioni sono sempre più violente: forti grandinate, nubifragi, trombe d’aria anche fuori stagione – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e il delegato confederale Bruno Rivarossa – Lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali, infatti, impone una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia che ha effetti sulle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio, ma anche per i consumatori che devono saper scegliere cosa mettere nel carrello della spesa. In generale, la diminuzione produttiva non ha inciso sulla qualità che è di alto livello e che fa sì che il Made in Piemonte sia molto richiesto all’estero. Il calo produttivo può far sì che arrivino prodotti di importazione ma spacciati per Made in Italy, per questo consigliamo ai consumatori di fare attenzione alle etichette e di acquistare direttamente dai produttori presso la rete di Campagna Amica al fine di portare in tavola qualità, freschezza e genuinità, preservando la sicurezza alimentare».