La Lega Nord: «Contrari all’abolizione delle Borse Risi»

Stecco e Simonetti: «Sarebbe l’ennesimo regalo alla grande distribuzione»

La Borsa Risi di Vercelli

Ad agosto proprio sul sito del Corriere eusebiano on-line fummo tra i primi a riferire delle ipotesi di una soppressione delle Borse Risi con l’istituzione di una commissione unica nazionale o il passaggio alla borsa telematica. Un progetto che divide lo stesso mondo agricolo con mediatori e Confagricoltura contrari, Coldiretti favorevole e il mondo dell’industria risicola con varie scuole di pensiero in merito.

Chi non ha dubbi nel difendere le Borse Risi, contrastando il passaggio ad altre forme di contrattazione è la La Lega Nord di Vercelli che, attraverso il capogruppo Alessandro Stecco, dichiara: «La Borsa Risi è il cuore pulsante dell’agroalimentare vercellese, punto di incontro tra mediatori e produttori, momento nel quale avviene non solo una mera operazione commerciale, ma anche una sorta di  “counseling”, con apporto di idee e informazioni, non sostituibile da un’interfaccia solo telematica, peraltro poco gradita a molti produttori. Siamo preoccupati anche per le circa 70 famiglie dei mediatori che lavorano nelle varie piazze interessate e della perdita dell’indotto economico locale nei giorni di contrattazione».

Sulla questione interviene anche il deputato della Lega Nord biellese Roberto Simonetti, che sta seguendo la questione a livello parlamentare. «La centralizzazione della valutazione del riso con l’istituzione delle commissioni uniche nazionali favorirà la grande distribuzione a scapito dei produttori e delle tipicità locali, vera forza dell’eccellenza risicola del Made in Italy. Chiudere le borse merci locali non porterà a procedure più snelle e trasparenti per la determinazione del prezzo ma esattamente all’opposto: più ci si allontana dal produttore e dal compratore più la speculazione economica se ne avvantaggerà a danno della qualità».